Coree Group studia in Italia un nuovo probiotico per potenziare la risposta immunitaria

Una nuova domanda di brevetto europeo è stata depositata da Coree Italia per un nuovo ceppo probiotico in grado di potenziare la risposta immunitaria.

Coree ha sempre dedicato molti sforzi alla collaborazione con importanti istituti di ricerca italiani, al fine di assicurare la migliore qualità del suo portafoglio di innovazione.

Il completamento della fase preclinica si avvarrà della consulenza dell’“Istituto Mario Negri” di Milano che verrà coinvolto anche nell’eventuale sviluppo clinico.
La sicurezza del preparato è stata attentamente valutata in base alle caratteristiche genotipiche e fenotipiche del ceppo originario e alla specifica modalità di preparazione per ottenere l’immuno-adiuvante.

Il nuovo preparato verrà studiato, in particolare, per essere abbinato come “booster” alla vaccinazione mucosale, una forma di somministrazione dei vaccini come quella mediante spray nasali o gocce orali che offre molti vantaggi: costi inferiori, maggiore accessibilità alla vaccinazione, somministrazione senza ago e maggiore capacità di vaccinazioni di massa in situazioni di emergenza, come durante le pandemie.

“Per ottenere la migliore risposta con questo tipo di vaccini- afferma il Dott. Chongyoon Lim Presidente di CoreeGroup – una strategia percorribile è quella di potenziare la necessaria stimolazione del sistema immunitario, associando il vaccino mucosale ad una sostanza adiuvante.  Attualmente, ci sono molti adiuvanti di natura molto diversa in corso di sviluppo, ma solo pochi hanno una potenza sufficiente e la maggior parte di essi viene abbandonato nel corso dello sviluppo clinico a causa degli effetti collaterali e dei dubbi sulla loro sicurezza”.

In questo ambito, le soluzioni naturali, come quelle offerte dai batteri benefici attraverso le loro cellule e le loro proprietà metaboliche, meritano di essere esplorate anche se la strada verso il mercato richiede intensa ricerca, tempo e ingenti investimenti.
“Per questo motivo, è altamente desiderabile disporre di nuovi adiuvanti potenti ma anche sicuri, da confrontare con quelli disponibili. Il probiotico oggetto dello studio verrà investigato per il suo contributo a rendere la vaccinazione mucosale più sicura ed efficace” conclude Lim.

La First Lady della Corea del Sud all’Accademia di Belle Arti di Roma, unico luogo in Italia dove si produce la carta di gelso, Hanji

La first lady della Corea del Sud, Kim Jung-sook, moglie del presidente Moon Jae-in in Italia per il G20, ha incontrato sabato 30 ottobre gli studenti, la direttrice e i professori dell’Accademia di Belle Arti di Roma, unico luogo in Italia dove si produce la carta coreana di gelso, l’hanji, cui si restaurano i libri antichi.

L’Hanji è una carta particolare, realizzata a mano lavorando la corteccia del Dak (il gelso coreano) senza nessun composto chimico, caratterizzata da una elevata durata nel tempo e per questo utilizzata nel restauro di libri e documenti antichi da realtà come il Vaticano, il Museo del Louvre el’Istituto Centrale per il Restauro.

La visita della First Lady coreana è stata l’occasione per una dimostrazione dal vivo da parte degli studenti dell’Accademia della lavorazione di questa carta, un evento unico, in quanto l’Hanji non èprodotta al di fuori dei confini coreani. La strumentazione per realizzarla è stata donata infatti negli scorsi anni dall’Ambasciata della Repubblica di Corea e utilizzata per creareanche diverse operedi arte contemporanea da parte degli stessi studenti.

Kim Jung-sook ha inoltre incontrato una delegazione di studiosi e professionisti italiani dell’Hanji, che hanno illustrato come la carta Hanjisia utile per allungare la vita di documenti e libri grazie alle caratteristiche uniche che la contraddistinguono, mentre un maestro dell’arte Hanji ha a sua volta raccontato i segreti di questa carta.

In Corea questo materiale viene utilizzato, oltre che per la scrittura e la pittura, anche per le porte e le finestre delle case sfruttando le caratteristiche isolanti della carta, ma che permette alla luce di filtrare. È possibile trasformarla in spaghi e corde, laccarla, olearla così da trasformarla in oggetti, come scatole, statue del Budda e anche vestiti.

L’hanji è stato protagonista della mostra “Hanji – Viaggio nei territori della carta” dove gli studenti dell’Accademia di Belle Artihanno applicato all’arte contemporanea aprendo un dialogo mai sperimentato prima: il pensiero occidentale applicato alla metodologia tecnica orientale, per  una sintesi poetica tra le due culture.