Un ragazzo campano di 35 anni ha deciso di arruolarsi nella legione internazionale, queste le sue motivazioni:  “Non mi interessano i soldi e nemmeno la gloria: non sono Rambo, anche se ho esperienze militari e di antiterrorismo, parto per difendere gli ideali e soprattutto i bambini. Stavo guardando i tg, c’era una bambina ucraina che avrà avuto 7 anni. Diceva tra le lacrime: ‘Ho paura di morire’. A quell’età non si può avere paura di morire, è inaccettabile. Tutti noi dobbiamo cercare di aiutare in qualunque modo il popolo ucraino, a seconda di quello che ciascuno è in grado di fare”.
Il volontario è stato nell’arma dei carabinieri, ha frequentato corsi anti terrorismo e anti sabotaggio, ora sta aspettando i documenti per partire: “Io parto per il popolo, per la gente, non per la nazione. Quando gli ucraini vedranno che anche noi europei, a rischio di mettere a repentaglio la nostra vita, saremo al loro fianco, staranno meglio”

Partirà come volontario anche Pietro, nome di fantasia, 22 anni, originario del Veneto:  “Vado in Ucraina per un motivo etico, vedere quelle persone e quei bambini inermi non mi consente di rimanere qui a guardare, mi colpiscono molto. Gli ucraini stanno lottando, almeno fino ad oggi, da soli contro una super potenza come la Russia. Se ho paura di morire? Il rischio di rimanere ucciso c’è, è una guerra, ma per come la vedo io potrei anche finire sotto un albero o una macchina senza accorgermene oggi stesso, qui in Italia. Nella vita c’è sempre il mix tra il rischio e il prendere atto di quello che può accadere. E’ tutto molto relativo“. Pietro ha solo l’esperienza di un anno di militare.

Stanno arrivando migliaia di adesioni alla legione internazionale, che ne pensate?
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