C’ è un ballerino russo Serghij Polunin, star della danza e grande ammiratore di Putin tanto da essersi tatuato 3 volte la sua faccia sul petto (2 aggiunte questa estate, quando la guerra di aggressione all’Ucraina era già in corso da mesi) che dovrebbe esibirsi a Milano al Teatro degli Arcimboldi a fine gennaio, scrivo dovrebbe perchè trovo inaccettabile
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Oggi è l’anniversario della morte di Anna Politkovskaya, Il 7 ottobre del 2006 venne assassinata nell’ascensore del palazzo in cui abitava a Mosca, la giornalista era famosa per i suoi articoli sulla Novaya Gazeta, quotidiano indipendente di allora, oggi chiuso e con i suoi giornalisti perseguitati. Le spararono 4 colpi di pistola, uno in testa, per essere sicuri di ucciderla proprio
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Sette morti misteriose in 3 mesi, una dietro l’altra, di cui cinque legate a Gazprom, poi un magnate dell’energia e un miliardario. Erano manager legati al colosso russo attorno a cui ruota la ricchezza del Cremlino o oligarchi vicini a Putin. La notizia della morte del 3 maggio è l’ultima in ordine di tempo: Andrei Krukovski manager di
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Il propagandista affamato di guerra nucleare di Vladimir Putin, Dmitry Kiselyov, è ampiamente noto per aver minacciato la terza guerra mondiale e, più recentemente, ha avvertito gli inglesi che la Russia potrebbe annegarli in un’”onda di marea radioattiva”, ebbene, a quanto pare aspetterà l’apocalisse a Dubai, dove è volato in vacanza con l’ottava moglie. Gli appelli
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Putin è nato a San Pietroburgo il 7 ottobre del 1952, in un piccolo monolocale situato al quinto e ultimo piano di una delle tante case comunali del vicolo Baskov, ma in questi giorni si parla molto di sue presunte origini italiane, in particolare di Vicenza. Il padre era fabbro alla catena di montaggio della fabbrica di Egorov
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Elena Kovalskaya, la direttrice del Teatro statale e Centro Culturale Vsevolod Meyerhold di Mosca, ha annunciato le sue dimissioni per protesta contro l’invasione dell’Ucraina. “È impossibile lavorare per un assassino e riscuotere uno stipendio da lui“. Questo mentre il teatro Majakovskij di Mosca proibisce ai suoi attori di fare “QUALSIASI commento” sull’invasione russa dell’Ucraina. L’Ufficio Cultura
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