Non è affatto equo

T: “Pronto, Alice? Vieni con me al centro commerciale dopo?”
A: “Non posso. Stasera devo uscire col mio ragazzo quindi devo cominciare a prepararmi alle 2.”
T: “Davvero? Ci metti così poco? Ma beata te. Io di solito devo comicià la settimana prima…’na fatica…”
A: “Che poi a volte mi chiedo se sia giusto. In fin dei conti gli uomini, prima di uscire con una, che fanno?”
T: “Cosa vuoi che facciano. La doccia. E si mettono le mutande pulite. E loro sono a posto. Maledetti fortunati.”
A: “Appunto. Noi invece passiamo la vita a torturarci. Pensa solo la ceretta…già solo per quella dovrebbero darci un premio. In soldi. Altro che ci pagano la cena e poi si aspettano che tu gliela dia: dopo una ceretta all’inguine, come minimo, dovrebbero affittarci Cracco per un week end!”
T: “Sì immagino. Io per fortuna i peli non ce li ho che per quanto sono nera e con la mia soglia del dolore…a quest’ora sarei un peluche. E anche un’emarginata sociale, per la stessa ragione.”
A: “Per non parlare dello scrub.”
T: “Ah quello poi. Pensa che io ho comprato addirittura una spazzola rotante elettrica. Roba da fare invidia a Jeeg Robot D’Acciaio. Ogni volta sotto la doccia ho paura che mi lanci i componenti. Direttamente in testa, uccidendomi sul colpo.”
A: “Una spazzola rotante?”
T: “Certo, Alice. Dove vivi? Una spazzola elettrica che ruota, tipo una smerigliatrice. Fa un male cane pure quella, non bastava il coso a ultrasuoni in faccia, noooo. Ma a quanto pare con quella puoi eliminare il 50% di cellule morte in più rispetto al guanto di crine. Che noi, sappilo, non siamo persone: siamo un cimitero di cellule. Siamo piene di cellule morte che continuano a morire. Non abbiamo neanche mezza cellula viva noi.”
A: “Per non parlare di doversi scatafrattare i talloni per renderli lisci.”
T: “Cioè?”
A: “Certo. Tu non ti scatafratti i talloni?”
T: “No. Cioè fammi capire. Mo mi dovrei pure preoccupare di accertarmi di avere i talloni lisci? Che poi se li avessi ruvidi me ne accorgerei…penso…o no…boh. Certo che quante palle…”
A: “Ma secondo te…le varie Michelle Hunziker, modelle di Calzedonia e Angeli di Victoria faranno tutto questo?”
T: “Ma quando mai. Quelle disgraziate. Quelle hanno tutte le cellule vive. Che funzionano benissimo. Ecco perchè non hanno manco la cellulite. Quelle si svegliano la mattina e sono già pronte per la sfilata. E si lamentano pure…le senti mai nelle interviste? “Aaaah in effetti essere troppo belle a volte è un limite”. Ma certo tesoro. Son problemi, capisco. Invece noi cessi a pedali, guarda, una vita di porte spalancate e occasioni che ci aspettano, non puoi capire. Invidiaci. Anzi, suicidati. Facci ‘sto favore che così ne eliminiamo una. Che comunque, a gente del genere, dovrebbe essere vietato vivere. Sono un’offesa alla miseria. Tzè.”
A: “Ma che poi, parliamoci chiaro. Finchè son problemi risolvibili una s’impegna. Ma per dire: i capelli crespi. Come cacchio li sistemi che appena fa due gocce di pioggia ti trasformi in un pastore bergamasco?”
T: “Oh tranquilla, i capelli sono il minore dei mali. Gli uomini li perdono tutti insieme. Si svegliano una mattina e sfraaaat…gli cascano tutti insieme nel lavandino. Noi, invece, che siamo furbe, ce li strappiamo con tutta calma stirandoceli col phon. Ahiaaa…tirata. Ahiaaaa…tirata. Un ritmo regolare che se avessimo la stessa costanza con gli squat mo avremmo due chiappe che levati Belen.”
A: “Boh io l’ultima volta li ho cosparsi di uno strano olio che per farlo andare via ci ho messo una settimana…’na schifezza, non usarlo mai.”
T: “Sì oppure la pancia dopo il parto. Quella come la sistemi? Che se pure cala resta sempre una schifezza della consistenza di un mollusco gigante. Cioè il modo ci sarebbe: si chiama addominoplastica ed è un velocissimo e simpaticissimo intervento in cui ti squartano a metà come un capitone, ti tirano e ti ricuciono pari pari a un arrosto. Adesso…va bene tutto…ma la mia vanità non ha ancora raggiunto livelli superiori al terrore di questa cosa. Che poi dico…un mio ex mi ha fatto una testa così per ‘sta pancia…eccerto..tanto mica dovevano squartare lui. Ma santiddio pure tu. La pancia mi devi guardà? Ma guardami il culo, pure te, come tutta la gente normale…”
A: “Tiffany… 😀 😀 ”
T: “Eh. Tiffany. Tiffany. Lassa perde che lo so io lo so quante ne ho sentite da quando deambulo per il mondo…”
A: “Comunque sai cos’ho deciso? Se li faccio ricci, i capelli, anche se piove fa effetto ricciolo selvaggio e salviamo la situazione. Giusto?”
T: “Sì. Potrebbe funzionare. E naturalmente, quindi, sei a digiuno totale da stamattina…”
A: “Ovvio. Lo sanno tutti. Mai mangiare per le 24 ore precedenti un appuntamento.”
T: “Già. Così poi quando lo vedi…praticamente l’immagine che ti rimanda il cervello non è quella del tuo uomo…ma di un grosso muffin ricoperto di zucchero. Loro pensano che ci tremino le gambe dall’emozione…invece è un calo glicemico.”
A: “Tiffany…”
T: “Eh.”
A: “Ma non ci faremo troppe paranoie cretine?”
T: “Ma ovvio che sì. Ma perchè ti sembrano discorsi intelligenti quelli che stiamo a fare? Dieci anni fa non ci avremmo neanche pensato.”
A: “Mah…tu dicevi le stesse cose pure dieci anni fa, eh…”
T: “Sì ma adesso le penso davvero, prima le dicevo tanto per dire. E’ inutile Alice. Ormai siamo due milf. Paranoiche, piene di cellule morte e bisognose di pezzi di ricambio. Nel mio caso mi servirebbe un pacchetto di addominali, un’epidermide nuova dal collo in su, un ciuffetto di ciglia e un emisfero cerebrale destro. Che quello sinistro funziona pure troppo ma il destro dev’essersi rotto alla nascita.”
A: “Ma proprio per niente! Io non sono una milf. Lo dice anche il mio ragazzo. Dice che dimostro meno anni.”
T: “Vaffanculo. Tu e il tuo ragazzo.”

A: “Pronto, Tif? Ma che fai mi attacchi il telefono in faccia?”
T: “E comunque…mente. Tiè. Così impari a darti tante arie. Maleducata. E per inciso: il mio attuale moroso non vorrebbe mai che mi tagliassero in due a mo’ di porchetta e non mi ha neanche chiesto di mettermi a dieta, ho fatto tutta da sola. E scommetto che non si accorge neanche di tutte le cellule morte, anzi, secondo me gli sembrano vive. Tiè alla terza!”

T: “Pronto?”
A: “Ho appena arricciato i capelli…e beh…sembro un cavolfiore! Che faccio ora?”
T: “Spera che piova…così cresce bello rigoglioso 😀 😀 ”
A: “Ma Tiffany….”
T: “Ma Aliceeeeeee…”

 

Non è affatto equoultima modifica: 2017-01-11T02:32:04+01:00da Tiffany.2016

9 pensieri su “Non è affatto equo

  1. Ahhhhhhhh!!!!! (era un sospiro se non si fosse capito) così sì che si inizia bene la giornata, una bella risata e via, passa la paura e puoi affrontare la più ostica delle fatture, il più fetente dei tecnici che non capisce nulla di contabilità, di regole fiscali e ti vuole convincere che quello che sta dicendo lui è sacrosanto e tu devi fare così e cosà, anche se gli dimostri con il codice alla mano che a fare così e cosà si rischia nel migliore dei casi una multa stratosferica…….

    • Uh …. i tecnici fetenti sono la iattura di chiunque abbia a che fare con loro! Hai ragione, Gil, ridiamo…ridiamo che è meglio 😀 Se non si piglia la vita un po’ così è la fine. Io, di solito, ai tecnici che vogliono aver ragione dico sempre sì. Sì sì sì. Sìsìsìsìsìsìsì. E poi faccio come cazzo mi pare. ( e di solito prendiamo la multa 😀 😀 )

  2. mica vero
    anche i maschietti devono fare appello alla spazzola rotante per eliminare le cellule morte prima di un appuntamento 😉
    come dici?
    sono solo cellule cerebrali?
    ovvio!
    altrimenti quando potrebbero ascoltare tutte le chiacchere che fate senza battere ciglio? 😀 😀 😀

I commenti sono chiusi.