Wiki si oscura: Migliaia di mail all'euro Parlamento per il copyright per fare pressione ai deputati
Tempo per un aggiornamento. Di’ al Parlamento europeo di correggere il diritto d’autore.
ANSA:La conta, come già avvenne a luglio, sarà fino all'ultimo voto.
Il sondaggio Copyright: il 90% degli italiani (di 800 italiani) favorevoli a direttiva Ue
Oggi, 12 settembre il Parlamento europeo voterà su cambiamenti alla legge sul diritto d’autore che detteranno le modalità di comunicazione nell’era digitale.
Tajani:
Sul copyright si deve fare chiarezza, non c’è nessuna minaccia a Wikipedia, non c’è nessuna minaccia alla libertà nel testo che viene votato dal Parlamento, anzi c’è una richiesta di dare delle regole chiare per garantire la libertà, per garantire l’identità europea, per garantire il prodotto europeo” e anche “i consumatori che devono avere notizie certe, non fake news”. Lo ha detto il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. “Mi sembrano inaccettabili le pressioni che stiamo subendo con migliaia e migliaia di mail che vengono chissà da dove, alcune anche fuori dall’Ue, per condizionare il voto dei deputati – ha aggiunto Tajani – i deputati devono essere liberi”.
WIKI:
La legge sul diritto d’autore riguarda qualsiasi cosa tu faccia su Internet—dal condividere articoli di giornale al caricare le tue foto delle vacanze per contribuire al sapere su Wikipedia.
Nell’Unione europea le tue azioni sono regolate da un quadro normativo che ha urgentemente bisogno di essere aggiornato. Wikimedia sostiene norme lungimiranti sul diritto d’autore che autorizzino le persone a imparare e condividere informazioni con il resto del mondo.
Dopo quasi due decadi dall’ultima riforma, l’Europa ha la rara opportunità di correggere il diritto d’autore adottando norme che non riflettano quella visione di creazione unilaterale attualmente incarnata nelle leggi europee, ma piuttosto il modo in cui oggi le persone creano e condividono online. Wikimedia auspica una legge che salvaguardi il pubblico dominio e che non obblighi a prefiltrare inefficacemente i contenuti.
Le decisioni che prenderemo ora o promuoveranno un ambiente in cui Wikipedia e il sapere fioriranno, o mineranno la capacità delle persone di collaborare liberamente su Internet. I legislatori europei hanno riconosciuto l’importanza di questo momento, ma adesso hanno bisogno di sentire la tua voce per fare la scelta giusta!
IL SONDAGGIO :
Plebiscito a favore della direttiva e contro l’eccessivo potere dei grandi giganti del web, questi i risultati emersi dalla ricerca “Copyright & US Tech Giants” condotta da Harris Interactive. L’indagine ha infatti evidenziato che l’89% degli italiani, dato maggiore rispetto alla media europea che non supera l’87%, è favorevole a un giusto compenso per gli artisti e i creatori di contenuti per la distribuzione delle proprie realizzazioni sulle piattaforme internet come Facebook e YouTube.
Lo studio è stato commissionato da “Europe for Creators”, movimento di cittadini, creativi e quasi 250 organizzazioni a sostegno della Direttiva Europea per il Copyright( 6.600 persone in Europa, di cui 800 in Italia).
La ricerca indaga inoltre l’opinione relativa all’articolo 11 della Direttiva, erroneamente chiamato “link tax”, il quale prevede una forma di compenso a favore dei creatori dei contenuti protetti da copyright. In linea con la proposta della Direttiva, l’86% del campione italiano, percentuale maggiore di tutta Europa, ritiene che siano i giganti del web a dover remunerare gli editori quando riutilizzano i loro contenuti, come foto, articoli e video.
“Questi risultati sono inequivocabili. Si tratta di un segnale evidente per i deputati europei in vista del voto della direttiva sul copyright dell’UE il 12 settembre. L’equilibrio dei poteri deve essere riformato a favore dei creatori di contenuti e dei cittadini“. “I deputati europei hanno nelle loro mani il futuro dell’Unione Europea. I cittadini hanno parlato, ora la parola passa ai politici”.
Un’evidenza particolarmente rilevante è che 4 italiani su 5 (78%), ancora una volta percentuale più alta rispetto agli altri paesi europei, ritengono che le potenze di internet abbiano più potere rispetto all’Unione Europea, tanto che il 62% degli italiani, in linea con la media europea, teme che i tech giants americani con la propria influenza compromettano il corretto funzionamento della democrazia in Europa.
“Questa è la prima ricerca in assoluto che vuole individuare la percezione dell’influenza dei giganti del tech globali sul funzionamento della democrazia in Europa. I risultati evidenziano chiaramente che i cittadini si aspettano delle azioni” ha detto Jean-Daniel Lévy, Capo dell’Opinion department di Harris Interactive.
Infine, quasi 7 italiani su 10 (66%), in linea con la media europea, ritiene che i giganti del web non condividano in modo equo i ricavi generati dalle proprie piattaforme con i creatori di contenuti. Questo dato sottolinea ulteriormente la percezione di ingiustizia subita dagli artisti e dai creativi, i quali non ottengono una giusta compensazione per i propri prodotti usati dalle grandi compagnie online per produrre profitto.
Informazioni sulla ricerca: Lo studio è stato condotto online da Harris Interactive tra il 24 e il 30 di agosto 2018. Il campione europeo preso in considerazione è di 6.600 persone rappresentativo della popolazione con più di 18 anni in Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Spagna. Il campione italiano è di 800 persone.Fonte: Ufficio Stampa Fimi
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