Il più grande muro mai creato. “Ognuno vole (e deve) sta a debbita distanza”…

Comportamento e solidarietà. L’appello del governatore del Lazio Zingaretti  ci rammenta Il saluto di Trilussa. L’ode ironica composta dal poeta romano in un contesto  di diffidenza e misera fiducia nel prossimo Quela de da’ la mano a chissesia, ch’hai da strigne quella d’un ladro, d’un ruffiano o d’una spia e i muri tra persona e persona si erano moltiplicati “ognuno vole sta a debbita distanza”…

“È opportuno in un momento delicato come questo collaborare per evitare di esporsi al contagio o di esporre gli altri alla trasmissione del virus Cov19 anche con adeguate norme comportamentali e igieniche – dice in sintesi il presidente del Lazio sulla solidarietà e responsabilità dei cittadini a Porta a Porta. Tutta la macchina sanitaria è sotto pressione per fronteggiare l’emergenza coronavirus e i comportamenti dei cittadini, la debita distanza, l’igiene personale accurata per le mani, la nota norma di non tossire senza coprirsi e tutto il vedemecum sanitario fornito, possono aiutare a contenere la diffusione del virus”.

E oggi dobbiamo stare a debita distanza. Ironia del saluto proibito. Sarà il più grande muro (invisibile) mai creato nella storia dei Muri tra Stati ed Etnie. Deppiù la mano, quanno ha toccato quarche porcheria, contiè er bacillo d’una malatia che t’entra in bocca e va nelle budella. Ironia e disdetta della sorte quel saluto proibito.

Quela de da’ la mano a chissesia
nun è certo un’usanza troppo bella:
te po succede ch’hai da strigne quella
d’un ladro, d’un ruffiano o d’una spia.

Deppiù la mano, asciutta o sudarella,
quanno ha toccato quarche porcheria,
contiè er bacillo d’una malatia
che t’entra in bocca e va nelle budella.

Invece, a salutà romanamente,
ce se guadagna un tanto co’ l’iggene
eppoi nun c’è pericolo de gnente.

Perché la mossa te viè a dì in sostanza:
– Semo amiconi… se volemo bene…
ma restamo a una debbita distanza.

Trilussa