
La ricerca sulla vibrazione all’interno di materiali extra-pittorici. Nel ritardo vi è quell’esitazione che genera e rigenera il tempo, la dilatazione determinata dal ritardo svela la condizione d’impermanenza che è causa e origine di tempo e distanza. Nel continuo succedersi dei ritardi avviene il respiro, manifesto delle forze della natura legame indissolubile tra forma e fluire del tempo. Carlo Rea
L’evento espositivo, il primo di una serie numerosissima di eventi collaterali del Festival, si pone al confine tra le arti visive e la musica, e in questo la ricerca di Rea che scaturisce proprio da un brano musicale di sua composizione.
Carlo Rea vive e lavora nelle Marche. Laureato al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, dove ha studiato violino, viola e composizione, descrive il suo processo creativo come una ricerca sulla vibrazione, il suono, il respiro all’interno di materiali extra-pittorici che conservano un valore plastico intrinseco, come legno, tela, gessi, terracotta e ceramica.
Le prime esperienze come musicista e il suo incontro con la scena culturale e artistica dell’astrazione a Roma, nei primi anni ’80, sono stati decisivi per la realizzazione dei suoi primi lavori, durante questo periodo disegna appunto le sue Partiture visuali, in cui il linguaggio della notazione musicale diventa forma visiva.
A Parigi, dove si trasferisce realizza la sua prima personale nel 92 alla Galerie Berthet Aittouares.
Alla fine degli anni ’90, fonda fondato e gestisce le prime due edizioni del Crossover Festival a Civitella del Tronto (2001 e 2002), dove la cultura della medicina incontrale diverse discipline artistiche.
Dopo questa esperienza Rea, spinto dall’incontro con l’artista italiano Enrico Castellani, torna alle arti visive. Importante è stato anche l’incontro con Jannis Kounellis e con i maggiori artisti viventi di quegli anni e con il critico Bruno Corà con il quale sarà legato da profonda amicizia.
Nel tempo il lavoro di Rea assume un aspetto sempre più etereo: i suoi lavori successivi fatti con gessi, garza e altri materiali sono trasformati in forme in movimento, dove il tema fondamentale della sua poetica è lo scorrere del tempo espresso attraverso il movimento nello spazio.
Di questo periodo sono rilevanti le Superfici Impermanenti dove la fluttuazione suggerisce la costante instabilità delle cose che ci circondano, facendo riflettere lo spettatore anche sull’impermanenza dell’essere…
mentre permane la straordinaria sintonia tra gli esseri;
Carlo Rea è stato con Artisti in transito per l’appello alla riapertura delle Scuderie Aldobrandini di Frascati con Operdomus la foto dell’opera di Rea scelta per l’appello Scuderie è la stessa del comunicato stampa del Festival Farsi del verde .

CrossPurposes
"In questo articolo ci si perde meravigliosamente nelle stratificazioni secolari di simbolismi magici ..."
Dizzly
"Higgins piuttosto ha fatto il 48! Scherzavo -dice- ho dato dei prompt a ..."
Dizzly
"Balenciaga, pare:-) "
spalmieros
"Il diavolo e l'acqua santa. Però il sommo Pontefice non sta affatto male, ..."
Dizzly
"un puro della forma ... come se la purezza risiedesse nelle forme "