Sappiamo benissimo che oltre il mignolo non c’è un nuovo indice
ChatGpt è già vietato in Cina, a Hong Kong, in Iran e in Russia. Questo qualcosa già dice. Forse accade per ogni inesorabile trasformazione. L’uomo è già vittima di messaggi pre- confezionati e propagandati dall’uomo stesso. E tra le novità assistitiamo agli articoli o l libri scritti anche con AI .
Ce ne sono a iosa di superficiali di scritti e non solo artificiali, perchè anche la mente dell’uomo limitato produce articoli o libri che non sfondano quel limite di espressione scolaresca ed edulcorata che si vorrebbe acclamare, spesso viziata da imprecisioni e imprudenze seriali. Va da sé che se non è un problema comune, ovvero la manifestazione dell’interesse alla cultura e alla capacità, la risposta sarà sempre la stessa monotona disaffezione.
Il problema non è solo quello sollevato dal garante, ma dei “pasticci” che può creare l’AI. Ovvero, al di là di come può aiutarci, e di cosa ha raccolto, cosa vogliamo seminare noi con i prompt che assegniamo. Il checking, Fact-checking non è una fantasia. E distinguere, soprattutto. Anche questa è una capacità. Così la chiusura di ChatGPT in Italia (spegnerei altro) è un segnale inequivocabile di dominio altro, più che di tutela.
Dy
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