Maria De Filippi ha vinto

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La fascinazione del trash è quella perversione televisiva dietro cui celare quel sottile piacere che nutrivano le generazioni affezionate al linguaggio così caratterizzato di Cronaca Vera. E’ quella assenza di pudore che ammette un pubblico, disorientato, che ama Maria, le sue storie, le sue lettere ma non lo può ammettere nei salotti buoni. E’ quella sublimazione dell’ovvietà, del quotidiano, delle sgrammaticature da tubo catodico che diventano elementi di un prodotto perfetto, comprensibile a chi non vanta i medesimi strumenti dei letterati della tv dell’informare, educare, intrattenere.

Maria De Filippi è un genio. Lo ribadisco ad ogni conversazione, privata e pubblica. E’ di quella intelligenza che scaturisce dall’osservazione, che sa mantenere la giusta distanza ma sopratutto ha il merito di aver legittimato le richieste di un pubblico che mai è stato davvero ascoltato.

E’ quella sciura che trascorre ammirata i suoi pomeriggi nella scoperta del tronista crudele, effeminato o machissimo all’occorrenza appassionandosi alle esternazioni urlate di espertissime conoscitrici e conoscitori dell’animo umano, senza alcuna formazione freudiana e non per le ragioni narrate da Rino Gaetano. E’ quel pubblico giovane, giovanissimo stando a quanto dicono i numeri che elabora la liturgia di C’è posta per te, che conosce le emozioni plastificate attraverso la mediazione di una webcam, di una narrazione televisiva rappresentativa ma non trasbordante di finzione.

L’avvocata De Filippi da Pavia ha saputo intercettare le esigenze di un pubblico massificato, senza alcun diritto di parola sulla scrittura televisiva intrisa di una indiscutibile missione, quel servizio pubblico che ha ispirato la Rai bernabeiana che ha inteso relazionarsi con quel target nel tentativo di sollevarlo da quel torpore culturale della prima Italia televisiva.

Maria non giudica. E’ distaccata. Partecipe ma esterna, impermeabile a qualunque degenerazione che in apparenza rimane sempre sotto il suo controllo senza sbavature, con il nero che incombe e spezza lo storytelling per le ragioni commerciali note a chiunque. La sua conduzione è sporca, eppure perfetta per quell’Italia silente che non avverte la necessità di elevarsi a contenuti più complessi o semplicemente impegnativi. O non può.

Per loro, lei c’è sempre. In ogni palinsesto, in ogni fascia oraria. Ci si aggrappa a una certezza rassicurante, in una epoca in cui latitano anche quelle alla ricerca del prodotto più credibile. E poi ditemi che la nostra signora dei format non è lei. Maria ha vinto, comunque.

 

 

Maria De Filippi ha vintoultima modifica: 2016-03-09T09:00:56+01:00da elisdono

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