Marzo 2024: New Radicals – MAYBE YOU’VE BEEN BRAINWASHED TOO (1998)
Data di pubblicazione: 16 ottobre 1998
Registrato a: Los Angeles, Milano
Produttore: Gregg Alexander
Formazione: Gregg Alexander (voce, chitarre, sintetizzatori, basso, batteria), Rusty Anderson (chitarra), Josh Freese (batteria), John Pierce (basso), Greg Philinganes (piano), Danielle Brisebois (piano, cori), Juliet Prater (percussioni), Gery Ferguson (batteria), Rick Nowels (piano), Richie Podler (percussioni), Paul Bushnell (basso), Phil Parlapiano (organo), Stuart Johnson (batteria), Paul Gordon (piano), Tal Bergman (batteria), Paolo Degregorio (sintetizzatore, chitarra), Mitch Kaplan (piano), Matt Laug (batteria), Alessandro Alessandroni (archi), Lance Morrison (basso), Atmoz (arrangiamenti archi), Michael James (chitarra), Dan Rothchild (basso)
Tracklist
Mother we just can’t get enough
You get what you give
I hope I didn’t just give away the ending
I don’t want die anymore
Jehovah made this whole joint for you
Someday we’ll know
Maybe you’ve been brainwashed too
In need of a miracle
Gotta stay high
Technicolor lover
Flowers
Crying like a church on monday
“Una canzone che è così trascendente che
potrebbe dare vita a qualsiasi aria morta”
(Bono)
Nella storia del rock si annoverano grandi artisti capaci di segnare le epoche e splendide meteore che magari riescono a segnare una sola stagione, per poi essere inghiottite nel buco nero del dimenticatoio. I New Radicals sono una band americana che verso la fine degli anni ‘90 ha conosciuto il suo momento di gloria, con il video di You get wht you give (hit scelta da Bono degli U2 nell’elenco delle canzoni che gli hanno salvato la vita) che ruotava di continuo nel palinsesto di Mtv. Altri tempi, altri luoghi, ma con una melodia capace di resistere nel tempo, e che quando giunge riesce ancora ad infondere quella sensazione gioiosa e luminosa che solo la grande musica possiede.
Ma non solo quella hit merita di essere menzionata, quanto soprattutto l’intero, unico album dei New Radicals, impregnato di power pop e ballate pianistiche alla Elton John, che manifesta quanto questi ragazzi avessero talento. La band poi si sciolse appena un anno dopo la pubblicazione di questo disco. Oggi forse non molti si ricordano di loro, ma quando queste canzoni echeggiano da qualche parte, i ricordi riaffiorano con tutto il loro carico emozionale
