Settembre 2017: Alanis Morissette – JAGGED LITTLE PILL (1995)

1995 - Jagged little pill

 

Data di pubblicazione: 13 giugno 1995

Registrato a: Westlake Recording Studios (Hollywood)

Produttore: Glen Ballard

Formazione: Alanis Morissette (voce, chitarre, armonica), Glen Ballard (chitarre, tastiere, programmazioni), Dave Navarro (chitarra), Basil Fung (chitarra), Michael Landau (chitarra), Joel Shearer (chitarra), Lance Morrison (basso), Flea (basso), Michael Thompson (organo), Benmont Tench (organo), Rob Ladd (batteria, percussioni), Matt Laug (batteria), Gota Yashiki (adattatore groove)

Tracklist

                                       All I really want

                                       You oughta know

                                       Perfect

                                       Hand in my pocket

                                       Right through you

                                       Forgiven

                                       You learn

                                       Head over feet

                                       Mary Jane

                                       Ironic

                                       Not the doctor

                                       Wake up

                                       You oughta know (alternate take)

Immediatamente abbiamo capito che avrebbe fatto tanta strada!

(Madonna)

Questa era la chiosa di un’intervista che Madonna, fondatrice, tra le altre cose, della Maverick, rilasciò per un programma musicale della Rai, a proposito di Alanis Morissette. Oltre ad una ben consolidata carriera da pop star, Miss Ciccone ha avuto il merito di mettere su un’etichetta discografica grazie alla quale sono stati scoperti diversi talenti, tra i quali annoveriamo i Deftones, i Prodigy, e anche appunto la canadese Alanis Morissette. La storia vuole che Madonna fosse stata letteralmente impressionata da una canzone: You oughta know, che violentemente sputava desideri di vendetta, facendo leva su storie personali, e così immediatamente mise sotto contratto questa cantante promettente, che veniva da due album piuttosto anonimi dei primi anni ’90. Ed è così che arrivò Jagged little pill, a suo modo un disco importante per il rock al femminile di tutti gli anni ’90, oltre ad aver ottenuto un successo commerciale di vastissime proporzioni, soprattutto in campo internazionale.

Sarebbe giusto nello stesso tempo dichiarare da subito la quasi immediata decadenza artistica di Alanis Morissette, sempre più persa dietro ad un pop-rock di facile fruibilità ma di scarsa incisività nelle prove successive, e che quindi in un panorama più vasto la sua personale importanza sarebbe da considerarsi più relativa, ma non ce la sentiamo di sminuire nello stesso tempo l’importanza di una donna che in un album come Jagged little pill si faceva portatrice di una sorta di “femminismo pop”, segnato dalla guerra dei sessi e della libertà di pensiero. A suo modo Jagged little pill ha lasciato un segno, e quel solco merita attenzione, perciò non ci tiriamo indietro.

Dopo aver vagato in lungo e in largo per il Canada in cerca di sostanza per avviare la sua carriera, per la realizzazione del suo terzo disco, Alanis Morissette si trasferisce a Los Angeles e pensa bene di affidarsi alle cure di Glen Ballard, un produttore che poteva vantare importanti collaborazioni con gente del calibro di Quincy Jones, Annie Lennox, Aretha Franklin e Michael Jackson (avrà anche modo di produrre lo scialbo Pearl days della nostrana Elisa), e costui l’affida ad un team di musicisti di alto livello, nonché della collaborazione di gente come Dave Navarro e di Flea dei Red Hot Chili Peppers. Sarà appunto il già citato singolo You oughta know che attirerà appunto le attenzioni di Madonna e la accaserà alla Maverick. E Jagged little pill si rivelerà sin da subito una decisa sterzata sulla carriera della giovane cantante canadese, sospeso tra energia e armonia, delicatezze e incursioni violente. I temi centrali sono quelli della legittimazione del suo essere al mondo, e l’affermazione della propria femminilità in contrapposizione alla prepotenza maschilista. Infatti il singolo che la porta al successo si dimenerà proprio in questi repentini cambi di umore e in una decisa invettiva. In questo gioca anche un ruolo del tutto importante il celebre video clip con Alanis in un ambiente quasi arido, desertico, dove sprigiona la sua cruda energia assieme alla band calzata in neri pantaloni di pelle, quasi richiamando quel selvaggio spirito rock che fu dei grandi come Jim Morrison, poi danza vestita di bianco nell’orizzonte soleggiato, si adagia vestita di un abito nero su una desolata panchina, e si abbandona in un prato fiorito, per poi chiedere l’autostop in chiusura. Chi non ricorda quelle immagini tanto surreali quanto immaginifiche? Forse mai è stata così bella come in quelle sequenze!

Ma un ruolo del tutto primario lo gioca l’altro celebre inno di Ironic, con la sua serrata alternanza dei toni, e un altro video clip tanto iconico quanto paradigmatico delle varie personalità che l’artista voleva mettere a nudo nella sua musica. E basterebbero queste due canzoni e questi due video clip per eternare un disco che faceva della figura femminile non solo un oggetto di mistero e di desiderio, ma soprattutto un soggetto avente una personalità del tutto formidabile e nello stesso tempo sfuggente!

Ma Jagged little pill presenta canzoni molto belle quali Head over feet, con la sua accattivante melodia, o la miscela di You learn, a metà tra pop sognante ed elettropop, come anche l’uso dell’armonica nell’iniziale All I really want, che metteva in chiaro sin da subito le intenzioni manifeste della padrona di casa. Menzione particolare merita la dolceamara melodia della stupenda Hand in my pocket, come anche la delicata Perfect. E se Right throught you si staglia su una struttura figlia del grunge, Mary Jane preferisce territori musicali apparentemente più pacificati nella sua forma ballad. Not the doctor cerca di amoreggiare con un certo tipo di pop radiofonico, Forgiven tenta sempre approcci col grunge, e la conclusiva Wake up tende a voler mantenere sempre vivo lo spirito del disco, che è quello di una presa di coscienza sempre viva, sempre forte, senza abbassare la guardia, mai! C’è ancora spazio per un’alternate take di You oughta know un tantino più “grezza” e granitica nel suono delle chitarre.

Jagged little pill resta un disco bello, che magari è legato un po’ troppo al suono del suo tempo, ma che appartiene senza ombra di dubbio al manifesto del pop-rock al femminile di grande levatura. Un disco importante per la carriera di Alanis Morrisette a tal punto che nel 2005 ne pubblicò un’edizione acustica, rivisitata secondo alcuni arrangiamenti che ammiccavano alla musica etnica di varie estrazioni culturali, esprimendo nello stesso tempo la sua particolare curiosità e intelligenza.

Il pur discreto successivo Supposed former infatuation junkie, purtroppo, non riuscì a replicare per intero la particolare magia di cui era intriso questo disco, e, come già annunciato in precedenza, la carriera di Alanis Morissette, da lì in poi comincerà a scendere verso una banalità sconfortante che la porterà all’anonimato totale. Ma per un attimo è bello pensare che questa graziosa fanciulla sia stata capace, anche se per una sola stagione, di manifestare un’identità artistica e un’intelligenza compositiva con decisione e passione tanto da lasciare comunque una piccola eredità. E tanto ci basta!

Settembre 2017: Alanis Morissette – JAGGED LITTLE PILL (1995)ultima modifica: 2017-09-09T09:54:16+02:00da pierrovox

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