Marzo 2018: Daniel Lanois – FOR THE BEAUTY OF WYNONA (1993)

For the beauty of Wynona

 

Data di pubblicazione: 9 marzo 1993

Registrato a: Real World Bath, TakLab (Parigi), Dog Town (Dublino), Grant Avenue Studios (New Orleans)

Produttore: Daniel Lanois

Formazione: Daniel Lanois (voce, chitarre, basso), Malcolm Burn (chitarre, tastiere), Bill Dillon (chitarra, mandolino, guitarorgan M300), Daryl Johnson (basso, percussioni, batteria, cori), Ronald Jones (batteria), Nicholas Payton (tromba), Emanual da Casal (basso), Sean Devitt (percussioni)

Tracklist

The messenger

Brother L.A.

Still learning how to crawl

Beatrice

Waiting

The collection of Marie Claire

Death of a train

The unbreakable chain

Lotta love to give

Indian red (George Landry)

Sleeping in the devil’s bed

For the beauty of Wynona

Rocky world

Sono affascinato da quei musicisti che non comprendono

appieno il loro territorio. Quando questo accade

si ottiene un lavoro migliore”

(Brian Eno)

Brian Eno è un patrimonio dell’umanità, e non solo per la sua intelligenza musicale, ma anche per aver scoperto gente di grandissimo talento come appunto Daniel Lanois. Musicista di grandissimo talento, preziosa intelligenza, e visionaria abilità, lui ha da sempre saputo distinguersi per una particolare cura del suono, una conoscenza profonda dei vari generi musicali e un’estetica riconoscibilissima eppure così particolarmente unica.

Il musicista canadese fu individuato da Brian Eno nel 1984, quando fu chiamato dagli U2 per produrre The unforgettable fire, perché i dublinesi potessero trovare nuova linfa vitale alla loro arte, che già aveva raccolto non solo grandi consensi con capolavori immani come Boy e War, ma ora si cercava il salto di qualità. All’epoca Daniel Lanois era un musicista sconosciuto, mentre Brian Eno era già una leggenda, anche per i suoi lavori dapprima con i Roxy Music, poi in seguito con Devo, Nico, Talking Heads, David Byrne… e poi con album da solista che avevano declinato il cosiddetto genere “ambient”. L’incontro con gli U2 rappresenterà quindi un’ulteriore conferma per l’artista inglese come musicista dotato, eclettico ed intelligente, un passo notevole in avanti per la band di Dublino, e la scoperta di un talento fino ad allora rimasto piuttosto in ombra. Daniel Lanois porterà alla bisogna la sua idea stratificata e raffinata di cura del suono e di intelligenza sonora. La collaborazione e l’amicizia con gli U2 farà crescere in maniera esponenziale non solo la fama di Daniel Lanois, grazie anche al capolavoro immenso che fu The Joshua Tree, ma gli aprirà nuove vie e collaborazioni con gente dal calibro di Robbie Robertson, Bob Dylan (sarà Bono stesso a presentarglielo per la produzione di Oh mercy, la risuerrezione di Dylan, dopo un decennio sonnecchiante), Peter Gabriel, i Neville Brothers e non ultimo Neil Young, per il quale ha prodotto Le noise nel 2010.

Ma Daniel Lanois non è stato solo un eccellente produttore, ma anche e soprattutto un grandissimo autore di canzoni e dischi prelibatissimi. Il suo primo passo sarà Acadie, suo disco d’esordio, e che ancora si avvaleva dell’ausilio di musicisti come Adam Clayton e Larry Mullen degli U2 e Roger Eno, ma vedeva una brillantezza nella scrittura e nelle atmosfere assolutamente fuori dal comune.

Il secondo album invece conferma la sua particolare attitudine come compositore colto e intelligente, disegnando un album cupo e nello stesso tempo fresco di ispirazione genuina e brillante. For the beauty of Wynona quindi si apre con The messenger, e la sua andatura blues, tormentata, sospesa tra tappeti sonori fatti di tastiere e puntelli di pianoforte, con una chitarra che disegna un assolo black magnifico. Brother L.A. incede ancora sulla stessa lunghezza d’onda investendo con maggiore impatto elettrico le trame della canzone. Still learning how to crawl invece porta una ventata di freschezza pop nelle trame sonore, ma il canto di Daniel Lanois si fa in alcuni punti gutturale, quasi da crooner. Beatrice cadenzata da una chitarra ritmica e dalle percussioni è una ballata vivace e molto carina. Il tempo del disco si concede delicatezze sublimi quali The collection of Marie Claire, struggente e bellissima, l’atmosferica Death of a train, con tanto di voce trattata con l’effetto eco, e l’altra delizia che è The unbreakable chain. Lotta love to give invece richiama il pop rock degli INXS o degli U2 meno impegnati. Indian red è densa di umore etnici. Vi è spazio per una Sleeping in the devil’s bed, soffice ballata già nota per aver fatto parte della colonna sonora di Until the end of the world di Wim Wenders. C’è ancora spazio per una dolcissima title-track, una sospesa Waiting e la chiusura chitarra acustica e voce, e poi con aperture delicate verso le atmosfere degli altri strumenti di Rocky world.

Questo disco confermò quindi che Daniel Lanois le canzoni non solo le sapeva vestire, ma le sapeva partorire, le sapeva concepire, scrivere, con gusto, intelligenza, passione. E i successivi passi non sono mai stati da meno, compreso Shine del 2003 dove si ospitrava Bono per Falling at your feet, già data a Wenders per la colonna sonora di The million dollar hotel. Ed è in questa misura che la sua carriera ha dato bagliori di una passione che ancora brucia, proprio come “fuoco indimenticabile” che l’ha lanciato, con orgoglio, in nome dell’amore…

Marzo 2018: Daniel Lanois – FOR THE BEAUTY OF WYNONA (1993)ultima modifica: 2018-03-29T23:44:03+02:00da pierrovox

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