Settembre 2019: Piero Ciampi – ANDARE, CAMMINARE, LAVORARE… E ALTRI DISCORSI (1975)

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Data di pubblicazione: 1975

Registrato a: Livorno

Produttore: Vari

Formazione: Piero Ciampi (voce, chitarre), Gianfranco Reverberi (orchestrazioni), Gianni Marchetti (orchestrazioni)

Lato A

Andare camminare lavorare

L’amore è tutto qui

40 soldati 40 sorelle

Ha tutte le carte in regola

Il giocatore

Lato B

Cristo tra i chitarristi

Il vino

Te lo faccio vedere io chi sono

In un palazzo di giustizia

Il merlo

Ah com’è bello il vino…

(Piero Ciampi)

Questo cantautore toscano appartiene al linguaggio di Fabrizio De André o del francese Léo Ferré. Cioé, ribelli con o senza causa, libertari sognatori, implacabili denuncianti della miseria morale della loro stessa classe borghese, fustigatori dell’ipocrisia di una società, credenti irredenti nell’uomo. Creatori che hanno concepito la canzone come un’arma carica di futuro, ma molto di più, come mezzo di espressione vitale; una specie è completamente scomparsa, con il sopravvissuto occasionale. Ma a differenza di loro, sembra molto più solo, sconosciuto, ermetico, tormentato, maledetto, miserabile.

Piero Ciampi, nato nella città portuale di Livorno nel gennaio del 1934, era un personaggio difficile, di fronte a tutto e tutti, rifiutando ostinatamente il successo, sistematicamente allineato con i colleghi e l’industria musicale. Era principalmente un alcolista impenitente; caustico e vetrificato; un essere ossessionato da quante informazioni si adattano in alcuni versi; la sua figura ha più a che fare con un vagabondo nella lotta permanente con la vita che con un artista.

Piero cerca un impegno impossibile per trovare la redenzione salvifica e inevitabile. E la vita continua, si gira, si svuota in un corridoio senza ritorno, con quel punto di strana lucidità che la follia fornisce. Sa che uno può essere fedele a se stesso solo togliendo le maschere che la società fornisce per passare inosservata all’interno della vita metodica progettata per il gregge. E rinuncia a quel destino. Scarta con disinvoltura conducendo una vita confortevole piena di ipocrisia e aspetto; sprofonda nella sofferenza, e nei giorni senza speranza fa fatica a rialzarsi pensando al prossimo calice.

E consciamente o inconsciamente scegliere la vie d’artiste, si riferisce a scrittori, pittori, scultori. All’inizio degli anni Cinquanta, mantenne un lungo soggiorno a Parigi in cui frequentò niente di meno che Louis Ferdinad Céline (un altro marginale); cade sotto l’inevitabile influenza di Georges Brassens, ed è noto come Piero Litaliano, con un’aria innegabile nella sua semplicità per Felix Leclerc. Di ritorno in Italia, Ciampi batte (letteralmente), e sebbene avesse già registrato un album nel 1963, e pubblicato una manciata di singoli, è solo nei primi anni Settanta che trova la sua identità, incontrando il suo alter ego, Gianni Marchetti, compositore di colonne sonore per film della serie B, e abbastanza strano e incompreso abbastanza da formare un tandem vitale con Ciampi, che durerà fino alla sua morte nel gennaio 1980.

Con due album pubblicati sull’etichetta Amico, Piero Ciampi (1971) e Io e te abbiamo perso la bussola (1973), Ciampi forma un corpus, in cui sono ospitati tutti i possibili temi, tutte le loro ossessioni esistenziali, Tutte le tecniche narrative. E sebbene il successo sia sfuggente, Piero continua la sua particolare guerra contro il mondo.

Nel 1975 viene pubblicata questa raccolta, in cui ci sono otto brani scelti da entrambi gli album, insieme a due inediti (quello che dà il titolo al disco, un manifesto avvolto in ritmi funky e lo sperimentale Cristo tra i chitarristi), e che è ancora la porta ideale per entrare nel piccolo mondo Ciampiano accessibile.

Piero Ciampi. Lui era il poeta, il pazzo, l’ubriacone

(Nada)

Settembre 2019: Piero Ciampi – ANDARE, CAMMINARE, LAVORARE… E ALTRI DISCORSI (1975)ultima modifica: 2019-09-16T10:09:22+02:00da pierrovox

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