Luglio 2020: Eagles – DESPERADO (1973)

Eagles - Desperado

 

Data di pubblicazione: 17 aprile 1973
Registrato a: Island Studios (Londra)
Produttore: Glyn Johns
Formazione: Bernie Leadon (voce, chitarra, banjo, mandolino), Glenn Frey (voce, chitarra, pianoforte, tastiere), Randy Meisner (voce, basso, chitarra), Don Henley (voce, batteria), Don Felder (chitarra), Jim Ed Norman (arrangiamenti archi e fiati)

 

Lato A

 

                        Doolin’-Dalton
                        Twenty-one
                        Out of control
                        Tequila sunrise
                        Desperado
 

Lato B

 

                        Certain kind of fool
                        Doolin’-Dalton (Instrumental)
                        Outlaw man
                        Saturday night
                        Bitter creek
                        Doolin’-Dalton/Desperado (Reprise)
 

Gli Eagles sono sempre giovani,
come James Dean
(Glenn Frey)

 

Sono andati al potere col celeberrimo Hotel California, che ha consacrato la loro formula, fatta di macchine veloci, chitarre affilatissime, e armonie da romantici cowboy da strada. Con quel disco, verso la seconda metà degli anni ’70, gli Eagles hanno saputo imporsi all’attenzione di chiunque. Ma come spesso succede, croce e delizia, i dischi più popolari rischiano anche di incasellarti in qualche modo all’interno di uno stereotipo. Non che in questa sede si vogliano fare le pulci ad Hotel California, uno degli album più popolari di tutti gli anni ’70, ma di certo si vuole esaminare l’importanza di un gruppo come gli Eagles anche per ben altri elementi, che non siano la sola popolarità.
Gli Eagles hanno rappresentato l’ala più “tradizionale” del rock degli anni ’70, attingendo tanto dalla scuola di Graham Parsons, quanto a quella di Crosby, Stills, Nash & Young, ossia quella di un folk e country denso di armonie nostalgiche, rappresentanti la filosofia della vita on the road degli anni ’60, e proiettandola in un decennio in cui ogni cosa era in perenne mutamento, dalla politica alla stessa vita sociale. Gli Eagles sembrano vogliano confermare invece quelle vecchie melodie che hanno fatto l’America, riflettenti il sole e il caldo californiano, oltre all’aridità di una musica sempre in movimento, passando dal folk al country, dal blues al rock, con una disinvoltura appassionata.
In tutto questo, prima di Hotel California, c’è stato l’arido soul di Desperado, senza dubbio uno dei dischi più belli di tutti gli anni ’70. Concepito e registrato in Inghilterra, Desperado è un concept-album sulla vita di un fuorilegge e dei suoi compagni di disavventure, i Doolin’-Dalton, impregnandosi in un immaginario western degno dei film di Sergio Leone o di Sam Peckinpah.
Infatti è proprio la ballata acustica Doolin’-Dalton che apre le danze, col suo presagio western, le atmosfere crepuscolari, e quell’armonica a bocca che richiama tanto Ennio Morricone. Segue il raga country-western indiavolato di Twenty-one, che si premura di celebrare l’incoscienza dei fuorilegge protagonisti della storia. E mentre si spengono le note di Twenty-one, ecco irrompere il robusto hard-rock di Out of control, con un Glenn Frey in gran spolvere a raccontare la calata della band in città. Tequila sunrise invece si adagia desolata e sognante, grazie anche all’aiuto della slide-guitar, su una melodia morbida e avvolgente. Chiude il primo lato l’elegiaca title-track, cinematica e atmosferica come poche cose al mondo, descrive la condizione di vita dei fuorilegge.
Certain kind of fool apre il secondo lato, con le maglie acustiche ricamate da intrecci elettrici, e un canto corale come quello dei succitati Crosby, Stills, Nash & Young. L’intermezzo strumentale Doolin’-Dalton collega invece direttamente con l’altro hard rock di Outlaw man, anche questo robusto e possente. In Saturday night si può ammirare in primissimo piano il mandolino, e un canto desolato, mentre la scarna ed esiziale Bitter creek si dipana in una straziante e accorata nenia psichedelica. Il disco si chiude con il reprise di Doolin’-Dalton e Desperado, riprendendo il tema portante, e suggellando un altro d’altri tempi, e quindi fuori dal tempo.
Desperado era il secondo album di una band formidabile, che dopo il successo enorme ottenuto con Hotel California però si perderà per strada, confezionando dapprima un disco confuso come The long run, prima di dirsi addio ad inizi anni ’80, e poi ritrovarsi dopo tanto tempo, confezionando un altro disco nel 2007, col titolo di Long road out of Eden.
Il 18 gennaio 2016 poi però Glenn Frey ci lascerà a causa di una complicanza di una artrite reumatoide, chiudendo forse per sempre il cerchio di attività della band, ma lasciandoci un’eredità straordinariamente giovane, “per sempre giovane”, come cantava Dylan, e come loro stessi erano convinti!

 

Desperado non cura la vostra sbornia, né rivaluta il dollaro, ma vi darà tanti bei momenti. Con il loro consecutivo lavoro ben fatto, gli Eagles sono su una striscia vincente
(Paul Gambaccini)

Luglio 2020: Eagles – DESPERADO (1973)ultima modifica: 2020-07-13T07:46:08+02:00da pierrovox

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