Novembre 2020: Baustelle – SUSSIDIARIO ILLUSTRATO DELLA GIOVINEZZA (2000)

Sussidiario illustrato della giovinezza

 

Data di pubblicazione: 4 luglio 2000
Registrato a: West Link Studio (Cascina), Blue Records Studio (Mondovì)
Produttore: Amerigo Verardi, Paolo Bedini, Roberto Trinci & Paolo Corsi
Formazione: Francesco Bianconi (voce, chitarre, cori), Rachele Bastreghi (voce, cori, tastiere, sintetizzatori, percussioni, chitarre), Claudio Brasini (chitarre), Mirko Cappelli (basso), Michele Angiolini (batteria, percussioni), Fabrizio Massara (cori, sintetizzatori, pianoforte, programmazioni, campionatore, plastic orchestra, percussioni), Amerigo Verardi (chitarre, cori), Luciano Brigidi (sassofono, arrangiamenti fiati), Bruno Bocci (tromba, filicorno), Simone Periccioli (trombone), Marco Allocco (violoncello), Gianluca Allocco (violino, arrangiamenti archi), Camilla Filippi (voce recitante in Cinecittà)

 

Tracklist

 

                        Le vacanze dell’ottantatré
                        Martina
                        Sadik
                        Noi bambine non abbiamo scelta
                        Gomma
                        La canzone del parco
                        La canzone del riformatorio
                        Cinecittà
                        Io e te nell’appartamento
                        Il musichiere 999

 

È tutto un fiorire di capacità melodiche
e liriche singolari
(Riccardo Bertoncelli)

 

Per molto tempo, e prima ancora che ottenessero la consacrazione con La malavita, i Baustelle sono stati uno dei gruppi cult italiani tra i più chiacchierati e tra i più ricercati. E questo perché essenzialmente i Baustelle sono dei veri e propri innovatori della melodia pop italiana, portata dalla semplice melodia, alla riflessione acuta ed intelligente, spostando l’asticella dall’intrattenimento alla musica colta. In un certo senso i Baustelle sono un fenomeno unico nel panorama pop italiano del nuovo millennio, capaci di sposare la sensibilità melodica della canzone d’autore italiana e francese degli anni ’60 (non sono pochi coloro che intravedono nelle loro canzoni tracce di Fabrizio De André, Piero Ciampi o Serge Gaingsbourg), adattandosi alla new wave di inizi anni ’80 nel trattamento sonoro, e all’approccio easy listening, senza didegnare le atmosfere cinematiche. I testi invece sono carichi di figure retoriche legate all’ironia e ad un’audace visione della realtà, tanto nei rapporti sociali, quanto nel privato di ogni singolo uomo.
I Baustelle (termine tedesco che significa “lavori in corso”) si formano sulla fine degli anni ’90 a Montepulciano, provincia di Siena, quando due giovani amici e studenti universitari, Francesco Bianconi e Claudio Brasini, appassionati alla musica, in particolare per il pop colto degli anni ’60, cercano di mettere su una band. Sullo stile di band come Sonic Youth o Smashing Pumpkins, dove la presenza femminile è determinante per la fortuna del gruppo, anche Bianconi darà peso a questo determinato aspetto della loro idea musicale ingaggiando una giovanissima musicista, tale Rachele Bastreghi, dotata di una bravura eccezionale, oltre che di una bellezza impressionante, impreziosita ulteriormente dal tocco glaciale dei suoi occhi chiari. Alla band si aggiunse anche il tastierista Fabrizio Massara, che poi abbandonerà il gruppo nel 2005. La sezione ritmica vedrà l’alternarsi di diversi turnisti.
Il gruppo cerca subito fortuna, e come prima opera si pensa immediatamente ad una sorta di concept che avesse come tema portante l’età dell’adolescenza, ma senza scendere nella retorica stantia alla “notte prima degli esami”, quanto nel mettere in risalto l’aspetto romantico, tormentato, spiritoso, di questa parte della vita dell’uomo. In particolare il talento compositivo di Francesco Bianconi, abile paroliere, e grande costruttore di melodie raffinate e immediate, ha ottenuto una manciata di ottime canzoni pop, che hanno resto Sussidiario illustrato della giovinezza uno dei piccoli capolavori del pop alternativo italiano.
Il disco si apre con i tocchi sintetici e alieni de Le vancanze dell’ottantatré, che si apre su una melodia che richiama Piero Ciampi e Jacques Brel. La tematica si sofferma su ricordi “universali”, nel senso che il pezzo non riporta alla memoria esperienze vissute dai membri della band, ma vuole richiamare quelle esplosioni ormonali, l’impaccio delle prime esperienze sessuali con occasionali compagne di vacanza, e lo scenario estivo di una Rimini di altri tempi. Di travagli amorosi di parla ancora nella delicatissima Martina, pensando a quella ragazza con cui si è avuto i primi incontri intimi, che maturano in delusioni amorose dettate dall’ingenuità di concedersi con troppa facilità, pensando all’amore fisico come qualcosa per scavare ancora più in profondità. Tra queste pieghe emerge la tenace sete della vendetta. Sadik viene aperta da una chitarra distorta che mette in maggiore risalto il sesso spinto e gli orgasmi, con la consapevolezza che intanto il tempo scorre. Un organo chiesastico apre con delicatezza la dolcissima Noi bambine non abbiamo scelta, con un testo che racconta il pianto amaro di un’adolescente per il teddy boy perduto. Uno scenario sul quale aleggia la pubertà sconcia, la scoperta del sesso e un senso di “quieta” inquietudine. In Gomma invece Rachele Bastreghi si alterna a Franesco Bianconi per il canto principale, rincorrendosi alternato fatto di botte e risposte, di storie di provincia, di noia, doppi sensi e poco pudore.
Rachele resta ancora al microfono principale per la sincopata La canzone del parco, echeggiando un’elettronica minimale figlia del synth pop anni ’80, tra i Devo, i Depeche Mode e gli Eurythmics. Scie chimiche lascia invece La canzone del riformatorio, dove il protagonista chiede scusa per la sua dipendenza dall’eroina, in una pop songs che sa scatarrare e produrre tocchi sintetici. L’atmosferica Cinecittà invece ha una parentela molto stretta con un certo Claudio Baglioni, e un provino per un film erotico che diventa la proiezione per la bellezza nascosta tra le vie di Roma, tra La dolce vita di Fellini, La vita agra, Morricone e Pietrangeli. Uno dei momenti più originali, denso di una sensualità che entra sottopelle e un erotismo denso di poesia. Si va verso il finale con la ritmata Io e te nell’appartamento, con le sue atmosfere caraibiche, le sue dissacrazioni sessuali e quel senso di nascondimento che ha il senso del peccato. Chiude l’atmosferica Il musichiere 999 con l’esplicita dichiarazione d’intenti di seguire le orme dei propri maestri (“Voglio essere Gainsbourg/Voglio il ciuffo di De André”).
Nonostante il suono lo-fi dettato dagli scarsi mezzi a disposizione (per ovvie ragioni economiche), il risultato è tra i più eccellenti. Sussidiario illustrato della giovinezza, che venne pubblicato per una piccola etichetta indipendente, resterà per molto tempo un oggetto di culto. I Baustelle poi decideranno di ripubblicarlo dieci anni più tardi per la Atlantic. Gli farà seguito l’altrettanto valido La moda del lento. Poi nel 2005 arriverà il contratto con una multinazionale che aprirà loro la strada del successo vero e proprio, e li metterà addirittura nelle mani di Pat McCarthy (uno che ha lavorato per gli U2, i R.E.M. e Madonna, e scusate se è poco!) per la realizzazione de I mistici dell’occidente. Le ambizioni saranno sempre alte, e nei vari progetti (tra i quali figurano anche i rispettivi dischi da solista di Bianconi e Bastreghi) ci sono sempre gli echi dei loro maestri, e una visione particolarmente lucida della realtà, compresa la profezia della crisi economica in Amen, pubblicato nel 2008. In ciascun passo comunque i Baustelle hanno sempre saputo confermare che nel pop italiano loro non sono una comparsa, ma gente capace di dettare le regole, e indicare nuove vie, senza svendersi a logiche da basso profilo, e senza lo snobismo bacchettone di chi si sente intellettuale. Loro semplicemente amano la musica, e lo trasmettono.

 

Senza dubbio una delle più stupefacenti opere prime degli ultimi anni nell’ambito del rock italiano
(Federico Guglielmi)

Novembre 2020: Baustelle – SUSSIDIARIO ILLUSTRATO DELLA GIOVINEZZA (2000)ultima modifica: 2020-11-16T09:22:46+01:00da pierrovox

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