Maggio 2021: Tortoise – IT’S ALL AROUND YOU (2004)
Data di pubblicazione: 6 aprile 2004
Registrato a: Soma Electronic Music Studios (Chicago)
Produttore: John McEntire
Formazione: John McEntire (batteria, tastiere), Doug McCombs (basso), John Herndon (batteria, tastiere, vibrafono), Dan Bitney (percussioni), Jeff Parker (chitarra)
Tracklist
It’s all around you
The lithium stiffs
Crest
Stretch (You are alright)
Unknown
Dot/Eyes
On the chin
By dawn
Five too many
Salt the skies
“Ѐ interessante notare tutte le mutazioni di personalità
e vedere cosa può derivare“
(John McEntire)
Considerati come una delle band più innovative della scena contemporanea, i Tortoise hanno ricoperto un ruolo determinante nella definizione e nell’evoluzione del post rock. Interessati soprattutto alla sperimentazione del ritmo, il loro approccio è dettato soprattutto dalla contaminazione, attraverso esperimenti che lambiscono l’elettronica, il jazz, la fusion, arrivando addirittura al krautrock e al dub.
It’s all around you è il quinto album della compagine, e cerca una sorta di equilibrio tra i virtuosismi delle prove precedenti e l’animo sperimentale che li accompagna. C’è una maggiore attitudine per la melodia, laddove un tempo prevaleva l’aspetto più concettuale e distaccato. E così ritroviamo una title-track in apertura che si contamina di calde ritmiche esotiche, e si prosegue con una The lithium stiffs, a metà tra sperimentalismo minimale e richiami a certi Pink Floyd. Crest invece tenta un approccio più “sinfonico” nel tentativo di raccordare i puntelli di vibrafono e l’ariosità maestosa dettata dalle tastiere. Con Stretch (You are alright) ci si rivolge direttamente alla scena di Canterbury, mentre Unknown insegue velleità morriconiane.
Dot/Eyes si caratterizza per una batteria impressionante che porta a certe deflagrazioni sonore ancora una volta in linea con quelle dei migliori Pink Floyd. Certamente l’episodio migliore dell’intero disco. On the chain riporta le atmosfere del disco ad una certa pacatezza sospesa, ricordando l’elettronica elegante degli Air. By the dawn cerca invece strutture sonore ambientali, e porta direttamente alla conclusione di una Five too many, caratterizzato da una ritmica latina e una sinuosità crescente dettata dagli strumenti, e soprattutto Salt the skies, che cerca di far armonizzare krautrock e hard rock.
It’s all around you è un album complesso e nello stesso accessibile. Non molti all’epoca però apprezzarono questi aspetti di essere “oltre” il genere di riferimento, ma in questa sede riconosciamo il merito di aver tentato di dare alla musica linguaggi nuovi, diversi, stimolanti.