Luglio 2021: Richard Hell & The Voidoids – BLANK GENERATION (1977)
Data di pubblicazione: Settembre 1977
Registrato a: Electric Lady Studios, Plaza Sound (New York)
Produttore: Richard Gotteher & Richard Hell
Formazione: Richard Hell (voce, basso), Robert Quine (chitarra, cori), Ivan Julian (chitarra, cori), Marc Bell (batteria)
Lato A
Love comes in Spurts
Liars beware
New pleasure
Betrayal takes two
Down at the Rock and Roll Club
Who says?
Lato B
Blank generation
Walking on the water
The plan
Another world
“Ricordo la rivelazione che fu per me quando capii che
preferivo essere intelligente nel modo in cui era Elvis Presley
che nel modo, ad esempio, di Ludwig Wittgenstein”
(Richard Hell)
Richard Hell è considerato il padrino del look punk, anche se forse al giorno d’oggi in molti sono soliti citare Joe Strummer o Johnny Lydon come icone del genere. Ma Richard Hell, al secolo, Richard Meyers è un’icona vera e propria del genere punk. Le tracce sarebbero tante: dalla formazione dei Television avvenuta assieme all’amico Tom Verlaine, capatine negli Heartbreakers di Tom Petty, ma soprattutto l’aver dato alle stampe quel capolavoro immortale che è Blank generation, che del punk è uno dei manifesti assoluti.
Questo disco ha avuto l’immenso pregio di riunire la due facce del movimento punk: quella di New York intellettuale e nevrotica (nella quale facevano eccezione gli “adolescenti” Ramones) e quella londinese più rabbiosa e nichilista.
Love come in Spurts, la prima traccia dell’album, apre le danze con le sue chitarre taglienti e frenetiche accoppiate a una voce veramente espressiva che riesce a passare dal nevrotico allo svogliato con una naturalezza disarmante. Si prosegue spingendo sull’acceleratore con Liars beware in cui risaltano gli splendidi intrecci di chitarra di Ivan Julian e soprattutto di Robert Quine una coppia di chitarristi che ofre’ un contributo fondamentale all’intero album. In Blank generation poi c’è spazio anche per pezzi più rilassati ma nello stesso tempo molto efficaci come Betrayal takes two fino ad arrivare ad Another world, con i suoi otto minuti di stupefacente tensione drammatica. Una menzione a parte merita The plane, in cui ancora una volta le chitarre di Julian e Quine la fanno da padrone E non si può non menzionare quella title-track la cui definizione che più azzeccata è quella di “inno di qualsiasi ribelle senza più causa”. Semplicemente una canzone immortale.
Blank generation sicuramente si può considerare una pietra miliare della musica moderna. Non molti dischi hanno raggiunto una tale bellezza e un tale peso in termine di influenza come questo capolavoro. E non molti riescono ancora a segnare il tempo esattamente come questo animale del rock’n’roll
“Con il suo timbro livido di voce, i vestiti strappati e un ghigno da re di cui Elvis sarebbe stato orgoglioso, Richard Hell era un’icona punk rock molto prima che le folle con la sicurezza si accalcassero sulle nuove scene. A differenza della stragrande maggioranza dei cloni che seguivano, c’era un’intelligenza acuta al lavoro dietro ogni posa”
(Sid Smith)