Luglio 2021: Pet Shop Boys – BEHAVIOUR (1990)

Behaviour

 

Data di pubblicazione: 22 ottobre 1990
Registrato a: Abbey Road Studios, Sarm West (Londra), Red Deer (Monaco)
Produttore: Harold Faltermeyer
Formazione: Neil Tennant (voce, chitarra), Chris Lowe (tastiere, programmazioni, vocoder), Dominic Clarke (plastic tube), J.J. Belle (chitarra), Johnny Marr (chitarra), Angelo Badalamenti (orchestrazioni), Alexander Balanescu & The Quartet (quartetto d’archi), Jay Henry (voce)
 

 

Tracklist

 

 

                                    Being boring
                                    This must be the place I waited years to love
                                    To face the truth
                                    How can you expect to be taken seriously?
                                    Only the wind
                                    My october symphony
                                    So hard
                                    Nervously
                                    The end of the world
                                    Jealousy

 

 

 

Sin da quando abbiamo inizianto,
Chris ed io avevamo ambizioni teatrali
(Neil Tennant)

 

I Pet Shop Boys sono stati una delle punte di diamante per il pop sintetico degli anni ’80. Il duo formato da Neil Tennant e Chris Lowe non sfornò soltanto furbe istantanee dancey degli anni ’80 come West end girls o Domino dancing, ma contribuì intelligentemente a plasmare l’estetica di quel decennio, e il modo in cui questa avrebbe esteso la sua influenza in senso post-moderno negli anni venire. Tale estetica si esprimeva sia nell’immaginario evocato dal duo (di solitudine e noia in mezzo all’ansia edonistica dell’era yuppie, nonché di emancipazione sessuale nell’Inghilterra thatcheriana) sia nel rendere  appetibili alle masse  le intuizioni di gente come i Kraftwerk o i Tangerine Dream, rendendole organicamente dilatate. Si pensi in tal senso a un brano come Dj Culture o alla beffarda cover hi-nrg di Where the streets have no name degli U2.
Tale rivoluzione silenziosa venne portata avanti da una serie di singoli strepitosi, come Rent o Left to my own devices, che li resero una delle band da singolo per eccellenza, come i Kinks o i T-Rex nei decenni precedenti.
Tra i vari album confezionati dalla premiata ditta Tennant/Lowe hanno Behavior è quello che erge a massima espressione dei Nostri. Pubblicato nel 1990, mostrò in bella evidenza tutti gli elementi del sound che rese grandi i nostri. Le sontuose tessiture col sintetizzatore di Lowe, ora sinfoniche ora hi-nrg (come da lezione Soft Cell), il pathos misurato del cantante Neil Tennant, sorta di Morrissey altrettanto intelligente e ironico benché meno enfatico. L’approccio è però ben più ambizioso, organico e cerca palesemente di forgiare finalmente un album da registrare agli annali, come già tentato su Actually. In tal senso le prospettive stilistiche ampliano i propri orizzonti, con diverse partiture di pianoforte che soppiantano le tastiere e vi sono persino parti di chitarra (è ospite Johnny Marr).
Di appetibile per i dancefloor c’è solo il numero alla Village People di So hard, mentre il resto del disco scivola via su coordinate sonore inusitate, regalando una manciata di episodi memorabili. Esemplare in tal senso è Jealousy, in cui le tentazioni dance si infrangono su uno scintillante tappeto sonoro reminiscente del Bowie di Rock’n’roll suicide. Eccellente è anche la cavalcata funk“How can you expect to be taken seriously?, gustosa parodia delle varie “rockstar umanitarie” alla Bono e Sting, o la vena soul che avvolge To face the truth o una Only the wind, la cui melodia, spogliata dalla scorza digitale, sembra uscita dalla penna del più grande soul man bianco conosciuto, Neil Young.
Ma il capolavoro di Behavior è certamente la struggente Being boring, uno degli apici del pop di ogni tempo, grazie anche ad un videoclip che ha fatto epoca. Ѐ una commossa elegia di Tennant per un amico morto di Aids, nonché un affresco dolceamaro dell’Inghilterra negli anni verdi del cantante. Lowe è magistrale nel calibrare al meglio tastiere, chitarre e sintetizzatori in una miscela quasi morriconiana senza essere magniloquente, mentre Tennant fornisce la sua miglior performance di sempre, sussurrando frasi come “But I thought in spite of dreams /You’d be sitting somewhere here with me”. Migliore suggello agli anni 80 non poteva esserci, e di lì a poco sarebbe iniziato il declino della premiata ditta Lowe-Tennant.

 

Luglio 2021: Pet Shop Boys – BEHAVIOUR (1990)ultima modifica: 2021-07-29T09:41:37+02:00da pierrovox

Potrebbero interessarti anche...