Marzo 2021: The Charlatans – SOME FRIENDLY (1990)

Some friendly

 

Data di pubblicazione: 23 ottobre 1990
Registrato a: The Windings (Wrexham)
Produttore: Chris Nagle
Formazione: Tim Burgess (voce, armonica), John Baker (chitarra), Rob Collins (mellotron, organo, piano, cori), Martin Blunt (basso), Jon Brookes (batteria)

 

Tracklist

 

                        You’re not very well
                        White shirt
                        The only one I know
                        Opportunity
                        Then
                        109 pt. 2
                        Polar bear
                        Believe you me
                        Flower
                        Sonic
                        Sproston green

 

Dare una forma alle sensazioni e alle situazioni
di un periodo è il nostro modo di lavorare
(Tim Burgess)

 

Il periodo è quello della scena di “Madchester”, cioè quella corrente pop-rock che, attingendo alla musica psichedelica, e cercando di far incrociare il rock con la cultura dance, seppero tirare fuori una nuova forma musicale. La scena di Madchester seppe elevare la musica da discoteca al rango di “musica colta”, seguendo le teorie di Stockhausen, secondo il quale la contaminazione è segno di vitalità.
I Charlatans, band britannica sorta verso la fine degli anni ’80, sono stati uno dei gruppi cardine del genere. Presero il nome da una band americana dagli anni ’60 (e questo gli valse l’appellativo di Charlatans UK negli Stati Uniti), e si distinsero soprattutto per una reinvenzione capillare del genere psichedelico. La loro formula consisteva in una sorta di caratterizzazione dei ritmi tambureggianti, tappeti sonori dettati dalle sovrapposizioni di chitarre e tastiere (soprattutto l’organo), lambendo tanto il pop degli anni ’60 quanto la dance di fine anni ’80.
Il loro disco d’esordio, Some friendly, è quello che meglio caratterizza la proposta della band, e che esprime al meglio il senso dei tempi in cui gli Stone Roses, i Primal Scream, gli Happy Mondays, stavano dominando la scena. Il disco è un tripudio di suoni magistrali, che rinnovano difatti il pop britannico e lo proiettano nel nuovo decennio. Apre le danze la danza psichedelica di You’re not very well, derivativa di un certo pop anni ’60 ed in linea con lo spirito dance caro agli Stone Roses. White shirt è un altro gioiello pop, sognante e fluttuante, immerso in una briosa atmosfera di festa e caratterizzato da incantevoli armonizzazioni vocali. The only one I know è il loro vero e proprio capolavoro, trascinato da un irresistibile giro di organo, ritmi frenetici e armonie vocali sixties. Ascoltandolo si comprende quanto queste sonorità fossero destinate a cambiare molto del pop rock anglosassone in quel periodo. Opportunity è invece psichedelia moderna all’ennesima potenza: sonorità ipnotiche sostenute da una ritmica quasi marziale. Sembra di ascoltare i primi Pink Floyd, però meno drammatici e cupi. Then è invece molto più vicina agli Stone Roses di qualsiasi altro pezzo presente in scaletta. A metà album si pone il divertissment rumoristico strumentale di 109 pt. 2, una sorta di fluttuazione sonora in altri universi.
Si riparte dalla contagiosità pop shoegaze di Polar bear, che riprende in mano alcune velleità tanto care ai My Bloody Valentine, mentre Believe you me ha una chitarra acida che tanto ricorda Jimi Hendrix, ma dei ritmi ossessivi dance che portano in una trance sonora densa di sudore. Flower è magnetica nelle sue linee di basso sinuose, e in un’avanzata pop che aprirà presto le porte dell’ispirazione ai fratellini Gallagher. Sonic è un brioso tassello di pop derivativo dagli anni ’60, mentre la chiusura del disco è affidata alle ondate elettriche e psichedeliche di Sproston green.
Poi la band comincerà ad accusare qualche serio problema, come il coinvolgimento di Rob Collins in una rapina a mano armata nel 1992, e la sua condanna a quattro mesi di prigione. Nonché il disgraziato incidente automobilistico che ucciderà il tastierista dei Charlatans, proprio mentre stavano lavorando a Tellin’ stories, altro grande album della compagine britannica. La sua attività comunque andrà avanti, e la proposta sposerà col tempo il blues antico degli Stones rispetto alle luci psichedeliche. Ma la grandezza resterà immutata!

Marzo 2021: The Charlatans – SOME FRIENDLY (1990)ultima modifica: 2021-03-11T11:51:43+01:00da pierrovox

Potrebbero interessarti anche...