Gennaio 2022: Primus – SAILING THE SEAS OF CHEESE (1991)

Primus - Sailing the seas of cheese

 

 

Data di pubblicazione: 14 maggio 1991
Registrato a: Fantasy Studios (San Francisco)
Produttore: Primus
Formazione: Les Claypool (voce, basso, clarinetto), Larry LaLonde (chitarra elettrica, banjo), Tim Alexander (batteria, percussioni, water jug), Jay Lane (batteria)

 

Tracklist

 

                        Seas os cheese
                        Here comes the bastards
                        Sgt. Baker
                        American life
                        Jerry was a race car driver
                        Eleven
                        Is it luck?
                        Grandad’s little ditty
                        Tommy the cat
                        Sathington waltz
                        Those damned blue-collar tweekers
                        Fish on (Fisherman chronicles, Chapter II)
                        Los bastardos
 

Ѐ sempre difficile decrivere ciò che rende i Primus i Primus
(Les Claypool)

 

I Primus sono il tipo di band apparsa sulla scena in un momento particolarmente propizio, quello in cui regna la ricerca di elettricità e rumore, potere e potenza, ma inizia anche a trasformare la loro conversione in qualcosa di più essenziale. Le solite strutture, i semplici modi rappresentano molteplici percorsi di sviluppo per la musica: combinare forza e potenza con la suggestione ritmica del funk, con l’impulso di base di una musica danzante e rimbalzante che funge da quadro fragoroso per una proposta che non abbandona mai il sigillo indurito che l’elettricità fornisce a chiunque si dichiari il suo devoto amante. Quello che si verifica con il metallo è una vera fusione, poiché il metallo, come suggerisce il nome, è un materiale rigido ma anche capace di essere duttile, adattabile alle esigenze specifiche di ciascun gruppo che vuole vedere oltre l’apparente semplicità. Elettricità, potenza, forza sono un modo per liberare tutto ciò di cui abbiamo bisogno per espiare, tutto ciò che ci sfugge attraverso questa musica che scuote e scuote le basi del nostro essere in pura rivolta di criniera per dirci apertamente che a volte diventa essenziale mettere da parte la correzione che incornicia la nostra vita e darla dura, essere tutt’uno con quella musica il cui alto ottano è la spinta vitale della nostra vita, l’espressione scatenata di quell’inconscio che chiede di uscire ad ogni riff, a ogni momento in cui riaffermiamo la nostra relazione con gli aspetti più basilari e sensoriali di questa musica elettrizzante. I Primus sono in qualche modo una band metal, perché la loro musica non manca del solito impatto, la forza che di solito troviamo nei rappresentanti più raffinati del genere; ma loro presentano alcune linee guida come principio basale che sviluppa la sua proposta originale e innovativa, fresca e divertente. Perché anche, a parte la forza delle chitarre e dei tamburi con la loro fragorosa cotta, c’è nei Primus un elemento tanto centrale quanto bizzarro, così insolito da ascoltare come di base per qualsiasi gruppo che si vanta di esserlo. Stiamo ovviamente parlando dell’elemento mancante nella triade di base del rock and roll, il basso elettrico. Questo strumento, il cui ruolo principale è trasportare il ritmo e il tempo come un orologio, come una locomotiva che trasporta dietro di sé carri rumorosi, è anche qui il principale elemento trasgressivo e dirompente.
Ma se c’è qualcosa da evidenziare nei Primus è proprio il factotum, il compositore principale, il cantante e soprattutto il padrone totale e assoluto delle quattro corde, quell’essere grande e peculiare che è l’amata Leslie Edward Claypool, sempre più conosciuto da tutti coloro che amano la musica, semplicemente, come Les, il bassista pazzo. Con lui come capitano, questa strana e incredibile band ha avuto le sue prime avventure agli albori degli anni ’90. I loro argomenti principali, oltre alla solita elettricità attorno alla quale stabilivano il loro scopo, erano anche una straordinaria flessibilità ritmica che permetteva loro di passare dal funk all’hardcore, dal metal punk rock a una sperimentazione senza soluzione di continuità, ma con una soluzione di continuità in cui tutto sembrava poter accadere, e anche un elemento che non disprezzava mai se parliamo di musica: l’umorismo. Una bella ironia, un sentimento sardonico, figlio del ridicolo, dell’assurdo, della dislocazione dell’ascoltatore attraverso l’elaborazione di alcune mitologie, personaggi, precetti e idee di avanzamento, di particolare attrazione e molta grazia. Così hanno avuto, ad esempio, il loro primo grande successo: Jerry was a race car driver, la storia di un pilota ventenne che, guidando ubriaco, si rannicchia contro un lampione e il suo secondo, o Tommy the cat, una lezione di schiaffi incrociata da dialoghi irresistibili.
Sailing The Seas Of Cheese èun album molto strano, difficile all’inizio, in quello che la proposta grezza e sparsa che impiega un po’ ad attivare il suo potere esplosivo ma finisce per conquistarci con la sua elasticità, la sua estensione e la sua idea rischiosa, quella che sviluppa un’alternativa finora sconosciuta ai nostri orecchi ma che finisce, senza facci sapere, innamorandoci.

 

Gennaio 2022: Primus – SAILING THE SEAS OF CHEESE (1991)ultima modifica: 2022-01-13T09:23:40+01:00da pierrovox

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