Gennaio 2023: Robert Plant & Alison Krauss – RAISING SAND (2007)

Robert Plant & Alicia Krauss - Raising sand

 

Data di pubblicazione: 23 ottobre 2007

Registrato a: Sound Emporium (Nashville), Electro Magnetic, The Village Recorder (Los Angeles), Stage & Sound (Hollywood)

Produttore: T Bone Burnett

Formazione: Robert Plant (voce), Alison Krauss (voce, violino), Riley Baugus (banjo), Jay Bellerose (batteria), Norman Blake (chitarra acustica), T Bone Burnett (chitarre), Dennis Crouch (contrabasso), Greg Leisz (pedal steel guitar), Marc Ribot (chitarra acustica, banjo, chitarra elettrica, dobro), Mike Seeger (autoharp), Patrick Warren (tastiere, organo, piano)

Tracklist

Rich woman

Killing the blues

Sister Rosetta goes before us

Polly come home

Gone gone gone (Done moved on)

Through the morning, through the night

Please read the letter

Trampled rose

Fortune teller

Stick with me baby

Nothin’

Let your loss be your lesson

Your long journey

Alison Krauss è una ragazza divertente e pensante

(Robert Plant)

Raising sand viene indicato come album con diversi meriti. Uno di questi è quello di essere probbailmente il miglior lavoro di Robert Plant dai tempi di Physical graffiti, il classico Led Zeppelin pubblicato nel 1975. Un altro è quello di rivelare il talento di Alison Krauss, diva bluegrass americana, a un pubblico molto più vasto del solito. Ma l’importante è fare di questo improbabile risultato di unione il lavoro più bello degli ultimi dieci, quindici anni.

La chimica tra Robert Plant e Alison Krauss rasenta il soprannaturale. La voce dei Led Zeppelin ha trovato in Alison la sua affinità musicale. I due si completano a vicenda, con Plant che mostra i percorsi di Krauss, mentre Alison rende gli interventi di Robert dolci e ancora più belli. Prodotto dal leggendario T Bone Burnett, Raising sand ha un suono sporco, ruvido, bruciante, con timbri pieni e bassi, eppure così etereo, che ci riporta ai migliori momenti country rock della fine degli anni ’60 e dei primi anni ’70. Quando si mette su ildisco ci si sente come se si fosse seduti accanto a un fienile dell’Alabama o del Mississippi, appoggiati su un pagliaio, a pensare alla vita mentre il sole tramonta.

Robert Plant in questo disco evita i tipici voli vocali dell’epoca Led. Qui è èiù sobrio e concentrato sui dettagli delle canzoni, canta con la serenità che solo chi è stato in cima al mondo e ha vissuto tutto ciò che ha vissuto può cantare. La sua voce è più profonda, più profonda, rivelando le esperienze accumulate negli anni. Alison Krauss è il tuo perfetto contrappunto. Bella e dolce, non compete con Plant in nessun momento. Sa che il suo nome è secondario rispetto alla maggior parte. Il suo timbro delicato e altamente sintonizzato trasporta l’ascoltatore attraverso le canzoni, rivelando un artista con un talento meraviglioso.

La parte strumentale di Raising sand brilla tanto quanto gli arrangiamenti vocali. Le chitarre, incaricate di T Bone Burnett e Marc Ribot, rivelano nuove dimensioni allo strumento. Sottigliezza segna il lavoro delle sei corde, dove l’uno e l’altro passeggiano con un talento ineguagliabile per caratteristiche che vanno dal country al bluegrass, al blues e persino al jazz degli anni ’20.

Le tredici canzoni del disco formano una meticolosa lista di tracce. Ci sono versioni per canzoni di Gene Clark, Sam Phillips, The Everly Brothers, Townes Van Zandt, Tom Waits, tra gli altri, in una sorta di trattato sul popolare libro di canzoni degli Yankee. Brani come Killing the blues, Polly come home, Gone gone gone (Done moved on), Rich woman, Please read the letter, Trampled rose, Fortute teller e Stick with me baby sono punte di diamante.

Raising sand è un disco che solleva l’anima dell’ascoltatore a un livello senza precedenti, da cui non si vuole più partire. Un lavoro meraviglioso di Robert Plant e Alison Krauss, e che ora figura come uno dei dischi fondamentali degli ultimi tempi

Gennaio 2023: Robert Plant & Alison Krauss – RAISING SAND (2007)ultima modifica: 2023-01-02T07:36:18+01:00da pierrovox

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