Aprile 2023: Ryuichi Sakamoto – HEARTBEAT (1991)

Ryuichi Sakamoto - Heartbeat

 

Data di pubblicazione: 21 ottobre 1991
Registrato a: Platinum Island Studio, Righ Track Recording (New York)
Produttore: Ryuichi Sakamoto
Formazione: Ryuichi Sakamoto (voce, tastiere, piano), Steven Bernstein (tromba), Dee Dee Brave (voce), Satochi Tomiie (percussioni), Magic Dick (armonica), Marco Prince (voce), John Lurie (sassofono), Debra Barsha (cori), Arto Lindsay (voce), Houria Aichi (voce), Youssou N’Dour (voce), Bill Frisell (chitarra), Ingrid Chavez (voce), John Cage (voce), David Sylvian (voce)
 

Tracklist
                        Heartbeat
                        Rap the world
                        Triste
                        Lulu
                        High tide
                        Song lines
                        Nuages
                        Sayonara
                        Borom gal
                        Epilogue
                        Heartbeat (Tainai Kaiki II)
                        Cloud #9
 

 

Ma la finezza canora di questo cantante?
E il chitarrista?
Non sapevo che ti piacessero David Sylvian e Sakamoto
(scambio di battute tra Carlo Verdone e Asia Argento in “Perdiamoci di vista”)

 

Autore di numerose opere tra cui molte colonne sonore famosissime e sodalizi con i più significativi personaggi del panorama non solo musicale, Ryuichi Sakamoto inizia negli anni ‘90 ad allontanarsi lentamente dalle sonorità degli esordi per elaborare man mano un sound che sarà sempre più caratteristico per la poliedricità e l’eclettismo. Heartbeat si colloca a cavallo tra la produzione delle prime sperimentazioni spiccatamente elettroniche degli anni ‘80 e quella successiva dei ‘90 caratterizzata da una componente più intimista e pure legata alla musica ambient. In particolare questo disco sarà una multiforme rassegna di suoni e stili che vede la felice partecipazione di personaggi ed artisti provenienti dai più diversi panorami musicali e linguistici, scelti secondo le esigenze nate dalla melodia stessa che così concepita richiedeva diverse e particolari interpretazioni.
Così come per tutta la durata del disco non spicca un particolare stile musicale, possiamo notare parallelamente un uso svariato dei linguaggi europei quali il francese, l’inglese, il giapponese e perfino il russo, in un susseguirsi di rap, dance, hip hop ed elettronica in cui non a caso tema comune è comunque la scansione, il pulsare ritmico del battito del cuore, al quale sono dedicati ben due brani, Heartbeat appunto, in apertura e chiusura dell’opera, dei quali il primo molto ritmato e cadenzato e l’altro molto più soft e delicato grazie anche al rinnovato intervento vocale del grande David Sylvian.
Non mancano episodi sonori molto più meditativi ed ispirati come la dolcissima Epilogue, o Song lines e la struggente Nuages, tradizionale giapponese rivisitato in chiave moderna. Ma anche atmosfere jazzate come nella piacevole Lulu grazie soprattutto alla collaborazione di John Lurie e del suo sassofono alto.
In questa commistione di generi, dal pop all’elettronica, al jazz, alla musica d’ambiente, il prodotto che ne risulta è comunque omogeneo, lineare e coerente, ed assolutamente innovativo, anche perché appunto è in questa fase che Sakamoto abbandona lentamente il porto sicuro della musica tradizionale di casa per abbracciare il più vasto panorama internazionale

Aprile 2023: Ryuichi Sakamoto – HEARTBEAT (1991)ultima modifica: 2023-04-03T07:16:50+02:00da pierrovox

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