Luglio 2023: Battles – MIRRORED (2007)

Data di pubblicazione: 14 maggio 2007

Registrato a: Machines With Magnets (Providence)

Produttore: Battles

Formazione: Tyondai Braxton (voce, chitarra, tastiere), Dave Konopka (basso, chitarra, effetti sonori), John Stainer (batteria), Ian Williams (chitarra, tastiera)

Tracklist

Race: In

Atlas

Diamondd

Tonto

Leyendecker

Rainbow

Bad trails

Prismism

Snare hangar

Tij

Race: Out

La band di New York è un supergruppo con stretti rapporti con artisti come Don Caballero, Storm And Stress, Lynx, Helmet, Tomahawk, The Mark Of Cain e Sludgehammer. Nell’album completo, la gamma di suoni si è notevolmente ampliata. C’è un rock molto chiaro, per esempio, pop, polka o prog. Altrettanto visibile è il fatto che ciascuno dei membri della band aggiunge la propria ispirazione a Mirrored e gli ascoltatori si trovano di fronte a un impressionante collage musicale. L’apertura dell’album Race:In lo dimostra. Solo quattro minuti, ma tutti gli elementi sono ugualmente ben sentiti, dalla batteria che dà il via alla corsa al basso che esplode e alla chitarra angelica. L’album sicuramente non suona ordinario. Consiste in arrangiamenti molto bizzarri con strati sovrapposti di chitarre e sintetizzatori. Lo stesso mood costruisce anche il sottofondo che caratterizza una delle sezioni ritmiche più interessanti che ho ascoltato di recente. Tutti gli elementi combinati tra loro fanno venire voglia ai Battles di parlare di una band molto lucida e consapevole del proprio potenziale. Ciò è dimostrato non solo dalle ricche storie dei musicisti, ma anche dalle esibizioni dal vivo. Rainbow rivela l’amore dei Battles per la scena a 8 bit, e Tonto mostra che solo apparentemente la band è vicina al Liquid Tension Experiment e decisamente più vicina agli artisti minimalisti. La critica si concentra sull’etichettatura dei newyorkesi da qualche parte in prossimità del math-rock più volte citato e di un tipo molto specifico di musica elettronica, che è influenzato dalla struttura delle canzoni che, non importa se lunghe o brevi, danno l’impressione di costruire l’atmosfera per molto tempo prima di rivelare tutto il loro fascino.