Agosto 2023: Buju Banton – ‘TIL SHILOH (1995)
Data di pubblicazione: 18 luglio 1995
Registrato a: Penthouse Recording Studio (New York), Cell Block Studio (Kingston)
Produttore: Donovan Germain & Lisa Cortes
Formazione: Buju Banton (voce), Wayne Wonder (voce), Garnett Silk (voce), 2 Friends Crew (cori), Dalton Browne (chitarra), Glen Browne (chitarra acustica), Junior Chin (tromba), Clevie (batteria), Sly Dunbar (batteria), Dean Fraser (sassofono), Marcia Griffiths (cori), Leroy Mafia (tastiere), Robert Lyn (tastiere), Steely (basso, tastiere), Handel Tucker (batteria, tastiere), Andre Tyrell (batteria), Lloyd Willis (tastiere), Junior Don (basso), Dave Fluxy (batteria)
Tracklist
Shiloh
‘Til I’m laid to rest
Murderer
Champion
Untold stories
Not an easy road
Only man
Compliant
Chuck it so
How could you
Wanna be loved
It’s all over
Hush baby hush
What ya gonna do?
Champion (Remix)
“Ogni uomo nero deve lottare”
(Buju Banton)
Tra i tanti nomi influenti del movimento rasta c’è anche quello del cantante giamaicano Buju Banton, negli anni ’90 unanimemente considerato come l’erede di Bob Marley. ‘Til Shiloh è il suo quarto album ed è considerato come il suo capolavoro. Buju Banton canta con toni burberi, pesanti, melodici e ritmici tutto in una volta, il tutto con la potenza che la pura passione e la fede nella canzone forniscono.
Con una voce ruvida e spudorata che copre la politica, la religione e la buona vecchia lussuria dancehall, ‘Til Shiloh prende una pagina dalle radici del reggae. Con un basso in stile hip hop e un gran stile vocale, ‘Til Shiloh è in grado di sposare il passato con il presente senza sminuire nessuna delle due epoche. Tuttavia, il vero strumento e il vero punto focale di ‘Til Shiloh è la voce di Buju Banton. Lasciano l’ascoltatore senza fiato, eppure sembra che Banton non abbia mai bisogno di fermarsi per prendere aria. La sua voce ruvida è coinvolgente e il fatto che possa produrre ritmi così stretti con ogni verso crea dipendenza.