Gennaio 2024: The Only Ones – THE ONLY ONES (1978)
Data di pubblicazione: Aprile 1978
Registrato a: Trident Studios (Londra)
Produttore: Robert Ash
Formazione: Peter Perett (voce, chitarre, tastiere), John Perry (chitarre, tastiere), Alan Mair (basso), Mike Kellie (batteria), Mick Gallagher (tastiere), Gordon Edwards (tastiere), Raphael & Friends (corni), Koulla Kakoulli (cori)
Lato A
The whole of the law
Another girl, another planet
Breaking down
City of fun
The beast
Lato B
Creature of doom
It’s the truth
Language problem
No peace for the wicked
The immortal story
“Non sono uscito di casa per alcuni decenni”
(Peter Perett)
Tra le varie realtà crossover della new wave si pongono senza alcun dubbio gli Only Ones. La new wave ormai spopolava ovunque, e il gruppo britannico cercava di rileggere alcuni vecchi stilemi del rock’n’roll in chiave moderna. Esempio calzante la hit Another girl, another planet, che in un certo senso anticiperà il psych’n’roll dei Cramps.
Il loro primo album è una scheggia lontana nel tempo, ma che non ha mancato di lasciare le sue importanti tracce nella storia del rock. A cominciare proprio dall’iniziale, con quelle chitarrine rockabilly alla Elvis e il suono del sax così suadente. La fumosa Breaking down e l’hard crossover di City of fun proseguono il percorso fino all’incalzante The beast, densa di umori stonesiani, che chiude il primo lato.
Il secondo lato viene aperto dalle bordate ultrasoniche e futuriste di Creature of doom. It’s the truth ha nella sua progressione qualcosa in comune addirittura con i Byrds più psichedelici. Language problem, con le sue schitarrate, alza il ritmo, mentre No peace for the wicked, con i suoi ritmi irregolari, e la progressione atipica si rivela una piccola gemma, che poi ritroveremo nel tempo col lavoro di gente come Interpol o Strokes. The immortal chiude tutto il disco con un tasso adrenalinico molto alto.
Un disco importante nella definizione della wave britannica, che ancora oggi conserva tutto il suo fascino e la sua grandezza!