Gennaio 2024: The Garden Path – 5 REASONS (1986)
Data di pubblicazione: 1986
Registrato a: Studio 202 (Adelaide)
Produttore: Kim Horne
Formazione: Vic Conrad (voce, chitarra, piano), Rohan Belton (voce, organo), Graeme Burdett (chitarra), Terry Aldrigde (batteria, percussioni), Colin Gellard (basso)
Lato A
This place
Into the clouds
Times (Out of mind)
5 reasons
Lato B
What do you want to hear
Strangers
5000 miles
Little pieces
Tra l’inizio e la metà degli anni ’80 c’è stata una rinascita psichedelica in tutto il mondo e ad Adelaide questa rinascita si è fatta sentire anche, con grandi band come Philisteins, Exploding White Mice, Twenty Second Sect, Lizard Train e Spikes che suonavano garage di classe mondiale ispirati alla merda acid rock e registrazioni per la famigerata etichetta discografica Greasy Pop con sede ad Adelaide.
I Garden Path, tuttavia, attingevano più a una vena psichedelica folk dei primi anni ’70 piuttosto che al garage rock degli anni ’60. Ci sono alcune vere canzoni introspettive in questo album che mostrano una maturità nella scrittura di canzoni a cui poche band possono mai aspirare. Canzoni come Little pieces in cui il cantante suona questo incredibile e fragile assolo di pianoforte e canta della sua vita che cade a pezzi tutt’intorno a lui.
C’è una netta sensazione psicotropa in un certo numero di canzoni, come quella in cui il cantante osserva volti tra le nuvole e il profumo dei fiori nell’aria. Si avverte una specie di sonorità vicina ai primi Pink Floyd e numerose altre band, ma allo stesso tempo c’è un’atmosfera distintamente australiana nell’album che rende la cosa ancora più unica e sgradevole. Sicuramente un pacchetto a sorpresa arrivato senza preavviso, come un amico perduto da tempo che si presenta alla tua porta dopo una lunga assenza.