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Per tutta la vita

“L’amore è un maestro, ma bisogna saperlo conquistare, perché è difficile meritarlo; lo si ottiene a caro prezzo e con grande fatica e dopo lungo tempo, perché bisogna amare non per l’opportunità del momento, ma per tutta la vita.”
Fëdor Dostoevskij.
Saggio e sempre sul punto Dostoevskij: bisogna amare non per l’opportunità del momento, ma per tutta la vita. Per questa saggezza ieri non ho scritto nulla sulla festa di San Valentino.
Non voglio criticarla, voglio solo sottolineare che “per tutta la vita” è ben più impegnativo e richiede molto più di una scatola di cioccolatini regalata una volta all’anno.

L’avete mai detto o scritto? Per tutta la vita. Un impegno che suona come un sigillo, un patto di sangue, un contratto metafisico.
Mi viene in mente un proverbio: Multo quam ferrum lingua atrocior ferit.

Ne uccide più la lingua che la spada.

Le parole hanno un peso e che peso. Me ne sono reso conto fin da subito, dai primi anni di scuola, che le parole potevano fare male, oltre che dare gioia e amore. Come vittima di bullismo (oggi chiamata così la molestia e la violenza scolastica) ho imparato subito il valore delle parole e del silenzio, e sì anche del silenzio, l’ho scritto molte volte anche di recente.

Dopo aver scritto quello che avete appena letto, mi sono fermato, un blocco, non sono riuscito più a continuare il pensiero, per ore.
Il linea di massima avevo scritto quel che volevo condividere. La critica a San Valentino era stato lo sparacchiò per mettere in evidenza quell’amore fantoccio che vive nelle parole senza tempo.
La verità priva di scheletro che, ogni giorno, vive la sua vita, nell’illusione che possa reggere il peso di un’eternità di promesse.
Che diamine ho scritto? 🙂

Un giorno ero lontano,
mi sono accorto di non sapere dove fossi,
non ricordavo il perché fossi in quel luogo.
né come fossi arrivato lì.
I pensieri non avevano peso,
e la mente era leggera.
Vi è mai capitato di essere assenti?
Di non aver timbrato il cartellino dei ricordi?
Di non riconoscere il mondo attorno a voi?
Di non avere più pensieri da vendere?
Di avere la sensazione di esservi persi?

Le parole possono farci perdere l’orientamento e la consapevolezza di sé stessi, tante parole possono creare un labirinto di promesse, di speranze e paure, che possono sprofondarci in un limbo senza memoria. Una memoria che genera angoscia e preoccupazione. E pensiamo, pensiamo, pensiamo, pensiamo e pensiero fino a dimenticare l’origine del nostro pensiero e quel che rimane, è solo l’opinione altrui.

“Penso troppo ai come e ai perché, troppo a me stessa. Non mi va che il tempo mi svolazzi intorno battendo le ali.”
Virginia Woolf.

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