La modella di Playboy Marisa Papen torna a far discutere. Dopo aver fatto infuriare sia il Vaticano che Israele con le sue foto di nudo, la nuova provocazione potrebbe costarle caro. Marisa Papen rischia fino a tre anni di galera in Turchia per alcune foto osè nei luoghi più famosi dello Stato, ma soprattutto per quelli all’interno della moschea di Istanbul Hagia Sophia.
Nella foto incriminata, la modella belga 27enne solleva il suo burqa, mettendo in bella mostra le sue parti più intime, all’interno della Hagia Sophia, iconica moschea ottomana che ospita oggi uno dei musei più famosi di Istanbul. «Se hai mai visitato quella moschea, sai bene che non c’è un giorno in cui non ci siano migliaia di persone intorno a te, di continuo», dice in un’intervista al CEN News. «Così abbiamo aspettato l’arrivo di un numeroso gruppo di turisti con la guida. Quando tutti si son concentrati sulle sue spiegazioni, abbiamo approfittato per scattare le foto».
Le foto risalgono al 2018, ma il Pm della città ha comunque emanato recentemente un mandato d’arresto per atti osceni e umiliazione pubblica della sovranità dello Stato. Rischierebbe fino a 3 atti di reclusione. Marisa Papen descrive se stessa come “uno spirito libero ed espressionista dal cuore selvaggio”. Assieme al fotografo australiano Jesse Walker, due anni fa è andata in Turchia per un servizio fotografico. La polizia turca fu allertata e si presentò nel loro albergo ad Istanbul, il giorno dopo che i due avevano lasciato la città.
Altre foto di nudo, come si può vedere sul suo profilo Instagram, la ritraggono nell’est dello Stato turco, nella regione della Cappadocia. Ma non è la prima volta che la modella si ritrova in mezzo a questi scandali. A fine novembre 2018 è stata denunciata insieme al suo fotografo per atti osceni in luogo pubblico e offesa a confessione religiosa: aveva posato nuda in Vaticano con un gigantesca crocifisso. Analogo discorso per la foto completamente senza veli sullo sfondo del Muro del Pianto in Israele. E venne anche imprigionata e poi rilasciata in Egitto, per aver posato nuda davanti al Tempio di Karnak, a Luxor.