Etichette

Scrivere è pericoloso perché ogni persona interpreta ciò che legge in base al proprio vissuto interiore. Non si può pretendere da un individuo che non abbia vissuto una determinata esperienza che riesca a comprenderla com’è nella nostra realtà. E’ già difficile comprenderla per chi l’ ha vissuta. Due persone diverse possono elaborare e reagire diversamente alla medesima esperienza. Bisogna aggiungerci, inoltre, che l’ essere umano tende ad etichettare gli altri perché le etichette semplificano la realtà e in qualche modo permettono di dare un significato alle azioni, alle emozioni ma soprattutto alle persone. Amiamo scattare fotografie, imprimerle nella nostra mente e convincerci che una persona sia una foto scattata, la nostra foto. Le persone, però, non sono foto. Sono esseri in divenire, anime complesse, fiumi che scorrono. E poi il gruppo, le idee precostituite,  che trascinano  gli stolti con le loro idee di foto belle o brutte. E’ più facile etichettare che cercare di capire. E’ più difficile dare un senso alle cose e alle persone quando in superficie sembra non esserci. E poi… l’empatia. E’ un dono per pochi. Giorni fa ho scritto un post sul vuoto del bacio non dato (quella triste sensazione che si prova quando, dopo aver passato del tempo con una persona vorresti baciarla ma non puoi). Mi sono state espresse varie interpretazioni. Una persona ha ironizzato sul post dicendo che scrivo cose prive di senso. Non avendo provato la sensazione è normale che non abbia capito a cosa mi riferissi. L’ altra ha colto il senso ma ha pensato che lo scritto fosse rivolto a lei. Io mi riferivo a tutt’altra situazione. Molte persone si convincono dell’ interpretazione-etichetta che danno. Nella realtà le interpretazioni sbagliate creano barriere difficili da far cadere, se manca una buona comunicazione. Una mia nuova amica, giorni fa mia ha confidato che si era convinta che io fossi altezzosa e non volessi che mia figlia giocasse con le sue perché secondo lei io giudicavo vivaci le sue. Io, invece, la allontanavo perché ero convinta che disturbasse. Invece a lei avrebbe fatto piacere. Per fortuna c’ è stato modo di parlare e di chiarirci ma spesso con le persone non si parla e si rimane nel limbo delle proprie idee, delle proprie convinzioni.

Etichetteultima modifica: 2020-02-16T21:07:43+01:00da mariacosta02