29 giugno 2020

Io sono quella degli amori platonici, quella che preferisce i sogni alla dura realtà, quella che non si vuol arrendere nel credere che tutto sia marcio e negativo, colei che odia parlare dei propri sentimenti perché ha paura che le vengano buttati in faccia con un freddo: “no lascia stare”. Io sono quella che sente prima le variazioni del tempo e le contraddizioni degli animi. Aspetta, non voglio spaventarti nel parlarti di questo. Vorrei solo conoscerti e farmi conoscere. Chissà, magari! Sono nomade e condottiera delle tempeste che dimorano nella mia anima. Con la sola forza della fragilità ho vinto tante battaglie anche se mi hanno lasciato molte cicatrici. Sono un barile di difetti, sono emotivamente insicura, non so cucinare piatti elaborati, mangio poco, soffro di sindrome premestruale, per una non colpa ho poca vita sociale, non ho fatto carriera perché avevo un valore da proteggere. La mia parte riflessiva è sempre in lotta con quella passionale, quella che come un rapace spietato vorrebbe subito far proprio ciò che gli aggrada. Ma sono anche fermamente convinta che non abbino importanza i difetti reciproci perché l’essenziale è il desiderio di trasformarli, sdrammatizzarli per riderne insieme.

Ho viaggiato invano nelle tempeste degli animi alla ricerca di un posto dove, la sera sentendomi al sicuro, potessi addormentarmi pensando: “ecco ho trovato il mio posto”. Durante il viaggio, in solitudine ho conosciuto il sentimento umano della avidità. Ho imparato ad averne paura perché ho capito quant’è forte persino dinanzi l’amore. Quell’amore di cui ho avuto sempre tanto bisogno.

Mi piace comunicare con lo sguardo e sentire che quell’anima è vicina a me. Mi piacciono gli uomini che capiscono con il cuore e che bloccando le mie insicurezze mi baciano all’improvviso, non dandomi il tempo d’aver paura.

Non mi piace litigare con chi amo ma so che il litigio è inevitabile a volte. L’importante è andare a letto la sera solo dopo aver fatto pace. E poi quella libertà di fare ciò che ci piace che non dovrebbe mai essere repressa. Si comprende con l’età. Mentre l’altro vola puoi volarci accanto, o restare sul ramo ad attendere il suo ritorno. Qualunque cosa ma non tagliare mai le ali, per quanto piccole e insignificanti possano sembrare, perché non ci sarebbe amore in tale evenienza.

Quando sento la gentilezza dei cuori tutti i miei oscuri istinti umani spariscono Non hanno più importanza davanti ad una tale ricchezza della vita. Perché dove c’è gentilezza c’è anche amore e per questo oggi ti ho scritto queste parole partorite dal mio animo in una calda giornata ventosa di un fine giugno solo per dirti forse, chissà! Quel posto che cerco…