Violento attacco mediatico a mons. Viganò: cosa c’è dietro?

Il Covid è una truffa", l'arcivescovo Viganò benedice i nazi - Il Riformista

Attacco in TV a mons. Carlo Maria Viganò nella trasmissione DiMartedì del canale La7. Occorre qui ricordare come il canale TV La7 faccia parte del gruppo Cairo (che controlla anche il Corriere della Sera). Nel corso della trasmissione viene mostrato un suo video e ne è conseguito il commento dell’ospite Bruno Vespa con le parole: «che Dio lo perdoni».

Ci domandiamo con quale diritto il giornalista Vespa si permetta di giudicare con tale affermazione gravissima un alto prelato nelle questioni che riguardano non solo gli altrettanto gravissimi fatti che si susseguono ormai incessantemente dal febbraio 2020 ma anche la vita della Chiesa Cattolica e la morale. Bruno Vespa è, da circa quarant’anni ormai, sempre saldamente in sella con qualunque coalizione politica abbia detenuto il potere, sia di destra che di sinistra.

Si aggiungono gli insulti di Massimo Giannini, direttore de La Stampa, facente parte del gruppo controllato dalla famiglia Elkann, in ottimi rapporti con la famiglia Rothschild. Giannini dichiara che mons. Viganò è “Un mascalzone. Io rispetto tutti ma non chi dice le bugie. Non chi mente dicendo che hanno ucciso le persone ricoverate…”.

Poi Giannini arriva alla conclusione voluta del suo discorso:

“Noi dobbiamo essere intolleranti. Basta con la tolleranza nei confronti di chi mente”.

E’ curioso che Giannini si arroghi il diritto di stabilire egli solo quale sia la verità assoluta per cui gli altri mentono e quindi devono essere puniti. Forse Giannini dimentica che tante affermazioni di mons. Viganò sono suffragate da fatti e dati certi.

Ricordiamo il medico primario Carlo Mosca, in servizio all’ospedale di Montichiari, in provincia di Brescia, arrestato dai Carabinieri del NAS con l’accusa di omicidio. Vi sono state indagini del Nas ed è stata disposta l’esumazione di salme. Le indagini hanno consentito di analizzare le cartelle cliniche di numerosi pazienti deceduti nel marzo 2020 riscontrando in alcuni casi un repentino, e non facilmente spiegabile, aggravamento delle condizioni di salute. Come ha riportato il giornale indipendente Secondo Piano News:

“Secondo gli inquirenti, il dottor Carlo Mosca, avrebbe somministrato a pazienti ‘Covid’ medicinali idonei a provocare una letale depressione respiratoria. Indizi che hanno rafforzato l’esigenza, condivisa dal giudice di Brescia, di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del sanitario al fine di scongiurare il rischio di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio”.

Come ha scritto nel gennaio scorso il Giorno di Brescia «Il Nas e i pm Federica Ceschi e Corinna Carrara sospettano la sua mano dietro la morte di quattro pazienti – uno però è stato cremato e non è stato possibile eseguire accertamenti, mentre per un altro il gip non ha ritenuto provato il nesso di causalità con le condotte di Mosca – non hanno dubbi: Natale Bassi, 61enne di Ghedi e Angelo Paletti, 79enne di Calvisano, sono deceduti il 20 e il 22 marzo 2020 in ospedale per iniezioni di succinilcolina e Propofol, “farmaci incompatibili con la vita in assenza di intubazione”, scrive il gip, in grado di provocare gravi depressioni respiratorie e soffocamento. E a iniettarli è stato il primario. Mosca non poteva non sapere che la somministrazione equivaleva a provocare la morte».

Da quanto risulta poi, la trasmissione non ha contattato mons. Viganò per un contraddittorio, preferendo invece esporlo all’indignazione generale dei presenti.

E’ evidente un tentativo in questi ultimi tempi di screditare il monsignore agli occhi della gente. Il potere mondialista non può amare mons. Viganò perché egli lo ha più volte e senza mezzi termini attaccato.

Carlo Maria Viganò tuttavia sta divenendo sempre più un riferimento per coloro che si sentono sempre più oppressi da tutti quei limiti alle libertà inviolabili costituzionalmente garantite che stanno stravolgendo la democrazia. Questi violenti attacchi unilaterali alla fine rischiano però di sortire l’effetto opposto ed avvicinare maggiormente l’arcivescovo Viganò alla gente comune.

Violento attacco mediatico a mons. Viganò: cosa c’è dietro?ultima modifica: 2021-11-11T08:51:25+01:00da daniela.g0