Mi riconosci, notte..Chiuso…♕

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi riconosci, notte,
mi senti, mi consideri
non come un avaro ma come un falso cieco,
o come qualcuno che non sa mai chi è il naufrago e chi è il dolente.
Mi hai scelto a tentoni per la statua delle tue allegorie,
solo per l’abitudine di immergermi dove finisce il mondo
e di perdere la testa in ogni nuvola e ad ogni passo la terra sotto i piedi.
E non sono sempre stata la tua figliastra preferita,
colei che si fa avanti senza esitazione verso la trappola ordita dalla tua mano,
colei che morde il veleno nella mela o copia la tua bellezza dallo specchio infido?
Si sono dimenticati di legarmi all’albero di casa quando sei passato
perché non andassi ogni volta dietro al tuo flauto incantato da ladro di bambini,
ed è stato a scapito della giornata che ho confuso il candore e la neve, i lupi e ombre nella tua borsa.
Adesso è troppo tardi per tornare indietro e correggere le ore in base al sole.
Ora mi hai segnato con il tuo alfabeto nero.
Appartengo alla tribù di coloro che restano nelle tenebre radiose,
di coloro che vedono meglio con gli occhi chiusi e si sdraiano sulla sponda dell’abisso
e prendono il volo e non ritornano
quando Tommaso spalanca le porte del meriggio evidente.
Hai trovato la tua Tebaide nell’invisibile. Non fornisci prove.
Ti capita, segreto, innumerevole, non formulato,
come una contemplazione rivolta all’interno,
dove ogni segno è il tremore di un uccello perduto in un immenso recinto
e ogni salita un salto nel vuoto contro passi e assenze.

Mi guardi da ogni parte,
tirando le tende, perforando i muri, scrutando attraverso fasci di oscurità;
Mi trovi e mi guardi con lo sguardo del cacciatore e del testimone,
mentre scopro in mezzo alle tue alte erbacce lo splendore di una città perduta,
oppure cerco invano la traccia del futuro al tuo bivio.
Vai chissà dove seguendo le variazioni di tentazioni irraggiungibili,
provando i volti estremi dell’orrore, dell’estrema bellezza,
dell’impossibile lontananza dagli altri, del tocco dell’inferno,
visioni che si affollano fin dove ti giunge l’oscurità che ho,
fin dove cominci a far rotolare la morte con i carri, con le pietre e con i cani.
Ma non vi chiedo lampade riesumate o veli semiaperti.
Non pretendo da te una lezione di luce,
così come non pretendo acqua per fiamma o veglia per sonno.
O dovrei fidarmi meno di te che delle stelle dure e sospettose?
Abbiamo visto tanti misteri insolubili con i loro riflessi bianchi, anche in pieno sole!
Basta che mi prendi per mano come attraverso una foresta,
notte tappezzata, notte furtiva, che apprendo ciò che vuoi dire,
ciò che sussurra il vento,
e posso finalmente leggere fino in fondo la mia piccola notte nella tua pupilla. immenso.

 

 

Molti giocano a fare le Streghe…

Io mai giocato…e non perdono!!!

 

 

Mi riconosci, notte..Chiuso…♕ultima modifica: 2023-11-17T10:17:06+01:00da OPIUMPASSIONE
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