È già noto che i pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e i fumatori corrono un rischio particolarmente elevato di sviluppare complicanze gravi e potenzialmente letali da COVID-19 (la malattia infettiva causata dal nuovo coronavirus). Per scoprire perché, i ricercatori hanno studiato campioni di cellule della mucosa delle vie respiratorie inferiori prelevati da 42 persone, metà delle quali con BPCO. Alcune di queste persone fumavano, altre non fumavano mai e altre ancora erano ex fumatori.

L’obiettivo degli scienziati era determinare il livello dell’enzima di conversione dell’angiotensina II (ACE-2) sulla superficie delle cellule. Le molecole di questa proteina sono considerate la “porta d’ingresso” per il coronavirus. Legandosi all’ACE-2, il virus entra nelle cellule del tratto respiratorio e inizia lo sviluppo del COVID-19.

Si è scoperto che nei pazienti con BPCO il livello di ACE-2 sulla superficie delle cellule è significativamente più alto che nelle persone che non soffrono di questa malattia. Un effetto simile si osserva nei fumatori. Più molecole proteiche sono sulla superficie delle cellule delle vie respiratorie, più facile è per il virus penetrarle, più grave è l’infezione, spiegano i ricercatori. Pertanto, i pazienti con BPCO, così come coloro che fumano, devono osservare attentamente le regole di quarantena e igiene personale per ridurre il rischio di infezione, avvertono gli scienziati.

Allo stesso tempo, come si è scoperto, negli ex fumatori il livello di ACE-2 sulle cellule delle vie respiratorie è lo stesso di chi non ha mai fumato. “Questo suggerisce che ora è il momento di smettere di fumare per proteggersi dal COVID-19”, ha affermato l’autrice principale dello studio Janice Leung.