Ma quando lo capiremo che viviamo nell’era del politicamente corretto, e che dobbiamo genufletterci all’ortodossia imperante? Se lo avesse fatto anche Barbara Palombelli non sarebbe finita nella bufera mediatica per questa frase pronunciata durante una puntata de Lo sportello di Forum:
“A volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati? Oppure c’è stato un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? È una domanda, dobbiamo farcela per forza, in questa sede, un tribunale“. Per poi chiarire, il giorno dopo:
“Non esiste alcuna giustificazione a un femminicidio, ma dobbiamo fare tutti un passo avanti e capire come disinnescare la violenza prima che diventi un femminicidio. Dobbiamo parlare per prevenire i comportamenti“.
Ora, posto che la violenza contro le donne – come stigmatizzato dalla stessa giornalista più e più volte – sia sempre da condannare, è mai possibile che in sede di dibattimento non si possa esprimere un dubbio, una perplessità che, lungi dal giustificare alcunché, aiuti a capire? Santa pazienza, se vogliamo un mondo basato sulla libertà di pensiero e parola, cominciamo con l’essere tutti onesti, uomini e donne, senza strizzare l’occhio alla piaggeria o al consenso trasversale.
Il gregge, riottoso a ogni voce fuori dal coro, si è unito alle note di biasimo che sono piombate su Barbara Palombelli con un’esaltazione emotiva che molto deve alla retorica. Ma al gregge va bene così: trovando conforto nella limitatezza superstiziosa, non ci pensa proprio ad abbandonare il suo misero feudo.
Brava ,era ora che qualcuna si schierasse a favore del political incorrect. Non è che si approvi, quando si esprime un dubbio, sembra il minimo che la democrazia dovrebbe pretendere-A mio avviso è una vergogna che si pretendano delle scuse, che poi non sono altro che una rettifica- Buona serata signora, il suo blog mi piace perchè mi piace come pensa- Giovanna
“Ora, posto che la violenza contro le donne – come stigmatizzato dalla stessa giornalista più e più volte – sia sempre da condannare, è mai possibile che in sede di dibattimento non si possa esprimere un dubbio, una perplessità che, lungi dal giustificare alcunché, aiuti a capire?”
Infatti andrebbe fatta sempre attenzione ad evitare che la stigmatizzazione della violenza in generale possa diventare speculazione sulla violenza verso la donna perché la situazione di discriminazione e di violenza che subisce la donna non ha alcun bisogno di aiutini speculativi perché, a meno delle fette di prosciutto sugli occhi delle “democrazie” del cazzo occidentali, è ben nota e conclamata.
Poi è miserevole usare l’afghanistan per fare da grancassa alla situazione della donna occidentale senza accorgersi di quanto miserevole, disgustoso e più conveniente sia raffrontare le proprie “democrazie” del cazzo solo con il peggio e mai non con i diritti così bellamente calligrafati nelle loro dotte Costituzioni.
Non sono certa d’aver capito da che parte stai…
Dalla parte di quanto hai scritto nel virgolettato che ho riportato. Ho messo in grassetto le due contraddizioni di pensiero che hai chiarito e che, stavolta, danno ragione alla Palombelli.
Quelle due contraddizioni che, ancora meglio, hai evidenziato in:
“Il gregge, riottoso a ogni voce fuori dal coro, si è unito alle note di biasimo che sono piombate su Barbara Palombelli con un’esaltazione emotiva che molto deve alla retorica.”
Tra l’altro, in appendice, anche gli uomini vengono maltrattati e picchiati. Dovremmo parlare a tutto tondo della violenza domestica, che tante sono le sue derive (bambini, malati, soggetti con malattie mentali, domestici ecc).
Non puoi fare ciò che vuoi e come vuoi anche se sei la moglie di Rutelli. Impara un pò di modestia, che non ti farebbe male, dato che non vali un granchè!!!!!! Voglio anche dirti che non ti posso soffrire trovandoti una persona molto FALSA.
cadere in disgrazia è un attimo ricordalo
La palombelli non ha tutti i torti.
la “signora” aveva gia’ fatto un commento su un ragazzo malato di nf1 (malattia genetica di cui e’ affetta mia figlia) definendolo MOSTRO…che dire…le viene concesso ancora il diritto di parola e si permette pure di ribbadire!
In un paese di diritto, il pensiero d’opinione è libero. Il femminicidio è sempre da condannare. Non puoi sopprimere la vita altrui. Bisogna chiedersi, però, perché si è arrivati al femminicidio. È tutta colpa dell’uomo padre e padrone, o c’è un concorso di colpa della donna, che porta all’esasperazione dell’uomo? No tutti hanno la forza di chinare il capo,per non incorrere alla tragedia.
@rachele, e quando lo avrebbe fatto? nel web non c’è nulla a riguardo…