“Fermate la guerra! Non credete alla propaganda! Qui vi stanno mentendo”. Questo recitava il cartello che con grandissimo coraggio Maria Ovsyanikova ha mostrato ieri in diretta su Channel One, tv di stato russa. Ovviamente la giornalista è stata arrestata, ma consapevole di quello che poi è realmente avvenuto, aveva preventivamente registrato un video in cui dice:
“Quello che sta succedendo in Ucraina è un crimine. La Russia è l’aggressore, e la responsabilità appartiene a una persona: Vladimir Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa e loro non sono mai stati nemici. Il ciondolo che indosso è un simbolo che la Russia deve immediatamente fermare questa guerra fratricida“. E ancora:
“Purtroppo negli ultimi anni ho lavorato per Channel One, coinvolta nella propaganda del Cremlino. Mi vergogno molto di questo. Mi vergogno perché ho permesso che le bugie fossero raccontate dallo schermo della TV. Mi vergogno perché ho permesso che il popolo russo si trasformasse in zombi“.
So bene che non siamo più abituati a credere negli eroi, ma tenendo presente un contesto come quello russo, possiamo per una volta liberarci della nostra implacabile diffidenza, e riconoscere in questa donna una vera eroina. Negli interstizi del significato la bellezza del gesto.
qualcuno da noi dovrebbe prender esempio….
Un coraggio che avra’ un prezzo alto da pagare per la Signora Ovsyanikova che merita effettivamente la stima ed il supporto dovuto agli eroi. Fa rabbia non poterle piu’ che un pensiero, prima che il cicnismo riprenda il sopravvento sulla vergogna . E fa rabbia vedere come il giornalismo di propaganda nostrano,quello main stream , quello sottomesso da decenni ed allenato da due anni di pandemia continui a propinare una melensa cronaca di guerra incapace di un gesto di autentica informazione. Alla Signora un silenzioso omaggio ed ai secondi dedico un sentito affanculo. E cosi’ sia.