Trent’anni e un giorno fa veniva arrestato Totò Riina. In manette. Oggi è stato assicurato alle patrie galere (espressione vetusta ma che dovrebbe piacere alla premier) Matteo Messina Denaro. Senza manette. Si trovava presso la clinica Maddalena per essere sottoposto a cure chemioterapiche. In quel di Palermo, ovvero nella sua città d’adozione che, a quanto pare, non ha mai abbandonato se non per lassi di tempo insignificanti. E proprio in virtù di questo dettaglio, a che pro tutte le esternazioni di giubilo che riecheggiano da stamattina? Ovviamente, un delinquente di tal fatta non più in libertà farà tirare un sospiro di sollievo a qualche povero diavolo che aveva motivo di temerlo ma, fatto salvo l’applauso ai carabinieri da parte di coloro che si trovavano nei pressi della clinica al momento della cattura, c’è poco da festeggiare. Come si possono giustificare trent’anni di indagini infruttuose prima di arrivare ad arrestare l’illustre esponente di Cosa nostra?
A tal proposito, il generale Mario Mori, ai vertici dei carabinieri del Ros quando venne arrestato il boss Totò Riina, ha detto:
“Totò Riina da me è stato arrestato in 5 mesi, senza pensare ai superiori, ai magistrati, ai condizionamenti. Ci voleva un gruppo di venti persone che dovevano fare solo quello. E allora quando ti metti a cercare il latitante, ci vorranno cinque mesi, un anno e mezzo, ma lo prendi. Trent’anni è ingiustificato, è la dimostrazione che il sistema di polizia italiano è falloso“.
La finta polemica è servita. Finta perché sappiamo tutti che il generale Mori ha ragione.
difatti ora i soliti soloni/catoni solenni e penosi tutti a pontificare che è accaduto con un governo di centro-destra, facendo finta di dimenticare che in questi 30 anni si sono avvicendati governi di vari colori, sia a livello nazionale che regionale. E allora, è così difficile capire che semplicemente ha già ceduto il potere ad un suo successore, perché oramai a fine corsa?
Infatti, è un’anatra zoppa che non si farà neppure in tempo a condannare all’ergastolo ostativo.
La mafia impiego’ pochi mesi ( compreso l’iter per avere il beneplacito da chi poteva) per eliminare il generale Dalla Chiesa, i servizi segreti dal rapimento Dozier impiegarono settimane per estinguere del tutto le Brigate Rosse. Io credo di non mancare di rispetto a nessuno di coloro che lo meritano pensando come il generale che ci sia un sistema che definire inetto e’ un eufemismo se si impiegano anni per ‘pratiche’ che richiederebbero settimane . Alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti il sistema politico mafioso sopravvive ed impera. E noi dovremmo applaudire? ma chi? Buon post.
Così funziona la giustizia – lumaca in Italia. Che avvilimento.
Mah…. Mi sono preso la briga di leggere varie dichiarazioni riguardo all’arresto di questa iena -profondamente malato da molti anni- con un percorso di cure tracciato nelle indagini come una bava di lumaca, altro che leone. Le dichiarazioni entusiastiche rilasciate dalla principali autorita’ civili e militari , compresa quella della premier Meloni mi lasciano alquanto perplesso, dopo 30 anni non credo che si possa parlare di vittoria ma piuttosto di una deprimente ammissione di inconsistenza degli organi preposti a finalizzare l’indagine e la cattura . Lo scenario a latere e’ anche peggiore perche’ si tratterebbe di non volonta’ ad agire. Mah…………..
A me hanno lasciato perplessa le parole, riprese oggi da tutte le testate, di Piantedosi, lunedì scorso ad Agrigento: “Mi auguro di essere il ministro che arresterà Messina Denaro”. Tempismo sospetto, o no?
Ho letto che l’arresto di un malato che deve sottoporsi a cure giornaliere fosse pianificato da un po’. Piu’ che un sospetto direi che parliamo di certezza.
Sì, sto seguendo la conferenza stampa da Palermo, era da un po’ che l’avevano individuato…
La classica vittoria di Pirro.