Travaglio chieda scusa in ginocchio

Il primo giorno in edicola del Riformista: ecco la falsa foto di Marco Travaglio in ginocchio da Napolitano - Open

Tutte le sere Travaglio in tv ha raccontato che c’era la trattativa Stato mafia. La trattativa non c’è stata, lo ha detto la Cassazione. Alla luce di questo, mi aspetterei che dopo dieci anni Travaglio venisse in televisione e dicesse “scusate, ho sbagliato”. Siccome non lo farà lui, domani metteremo una foto gigantesca sul Riformista, fatta con l’intelligenza artificiale, con Travaglio in ginocchio che chiede scusa a Giorgio Napolitano.

Così Matteo Renzi alla trasmissione Porta a Porta su Rai 1.

Non c’è dubbio che un po’ di onestà intellettuale gioverebbe a Travaglio. Quel tipo di onestà invocata da Massimo Cacciari, con un sommesso moto di stizza, qualche sera fa su La7 a proposito di Giorgia Meloni. Lilly Gruber è impallidita, ha biascicato qualcosa ma non ha osato contraddire il filosofo che deve amare tanto giacché lo invita spesso e volentieri. Tuttavia l’affronto resta perché nella sua trasmissione è vietato riconoscere alla premier persino un merito che sia di infinitesimale importanza.

P.S. A proposito di Travaglio, ti devo delle spiegazioni Panfilo: non sono impazzita, qualche giorno fa ho cancellato “quei commenti” perché uno, nel suo essere delirante, ti mancava di rispetto. Purtroppo, tra noi esiste una persona che fa fatica a rapportarsi civilmente agli altri. Perdonami, ma io certe cose nel mio spazio non le voglio.

Travaglio chieda scusa in ginocchioultima modifica: 2023-05-03T12:03:44+02:00da VIOLA_DIMARZO

16 pensieri riguardo “Travaglio chieda scusa in ginocchio”

  1. Concordo in toto sul giornalaio (nonché sulla figura tagliente del Machiavelli de’noantri…) , e comprendo anche il tuo disappunto, su tutto.

  2. Piacevolmente impressionato da quel PS che mi dedichi. Ma soprattutto dal fatto che identifichi ad istinto le situazioni e le persone . E’ una dote rara per i piu’, ma frequente tra quelli che le cose della vita le pagano duramente da sempre e di persona . Apprezzo di cuore.

  3. Mia madre acquisita negli ultimi tempi ha avuto serie vicende di salute iniziate con un serissimo intervento al cuore e finite (quasi) con gli esiti inabilitanti di un brutto incidente. Osservandola da fuori noto che in sei mesi di riabilitazione ha perso molto non solo fisicamente ma soprattutto dal punto di vista mentale, e’ diventata astiosa, irritabile, ripetitiva, puntigliosa oltre misura, spesso ingiusta con gli altri. Una rogna. Riguardo a Travaglio, che non mi e’ mai piaciuto, ma del quale ho apprezzato la franchezza e la lingua tagliente…noto lo stesso percorso involutivo. Arrogante ed ingiusto lo e’ sempre stato ma la lucidita’ feroce dei tempi andati ha lasciato il posto ad un odio rabbioso che non sa controllare . E’ ormai un’ombra idrofoba che si aggira a fare male-informazione nei meandri della mala politica . Un uomo perso, glielo si legge in volto.

  4. Con una differenza: ciò che è accaduto a tua madre è la conseguenza di patologie, a differenza di ciò che è accaduto al giornalaio che, avendo visto cadere i suoi idoli (IdV prima e M5S dopo), si muove oramai come una mina vagante, una scheggia impazzita. Ahimè, uno dei tanti mostri partoriti da Santoro….

  5. E se sul seggio ci fosse stato un avvocato prestato alla politica, ex premier nonché attuale capo di un partito? Si sarebbe trattato piuttosto di un’investitura….

  6. Credere alla Cassazione come fosse il vangelo, nulla di più sbagliato. La Cassazione di oggi non è credibile, è composta da uomini e questi sono molte volte dei venduti o dei mistificatori del vero. Questa è l’amara verità. Vergognosa, poi, è l’immagine di Travaglio in ginocchio davanti non a un grade Presidente, come Pertini, ma davanti ad una mezza cartuccia come Napolitano, che io non ho mai stimato.

  7. Libero di stimare o disistimare chi ti pare, però mi fa specie che proprio tu che minacci querele a destra e a manca definisci Napolitano “una mezza cartuccia”. Non ti pare di esagerare? ma sia chiaro, io a differenza tua prendo atto di ogni punto di vista e non do in escandescenze se non collima con il mio. Ti invito a fare lo stesso in questo spazio.

  8. Credo che non ci sia nulla di offensivo nel definire “mezza cartuccia” un PdR a meno che non si confonda la persona con il ruolo. Quindi nessuna offesa o calunnia, ma com’è nel diritto di ognuno, solo un giudizio di merito. Se poi, caso per caso, il nostro diritto al giudizio lo utilizziamo a targhe alterne a seconda della nostra convenienza va bene lo stesso anche se, confermando soltanto il nostro ruolo di gregge, quel giudizio lascerà il tempo che trova. Nello specifico, a prescindere che, come ha detto Bruno, confondere la Cassazione con la verità, oltre che un’approssimazione, è anche un astrattismo, sul “giornalismo” di Travaglio, è più che lecito che ciascuno abbia la sua opinione. Per motivi di decenza intellettuale, però, l’importante è mettere in conto quale sarebbe il contraltare giornalistico con il quale lo si confronta e se l’antagonista di turno sarebbe Vespa, lasciamo perdere. Qui, dopo settant’anni durante i quali ritenevamo di avere statisti di altissimo livello, ci siamo svegliati con lo tsunami di “mani pulite”, quello tsunami dove siamo passati di colpo dalla fiaba di Biancaneve alla madre di tutte le tangenti (70 miliardi di lire dell’epoca) e oggi stiamo a chiederci se i ragazzi del M5S possano essere all’altezza di quei politici della prima repubblica che “quelli sì che erano statisti”. Oppure stiamo a chiederci se Travaglio possa essere un giornalista all’altezza di quei grandi giornalisti che andavano per la maggiore nella prima repubblica. Giornalisti, quelli che, a differenza di Travaglio, non frequentavano le aule giudiziarie e nemmeno leggevano gli atti giudiziari. Giornalismo quello che, guarda caso, con “mani pulite” cadde dalle nuvole. Chissà dove vivevano? Alieni in un paese nel quale si consumavano le stragi come fossero caffè, si insabbiavano fatti come Ustica, le trattative Stato-mafia erano all’odg, le tangenti scorrevano a fiumi. Se era giornalismo quello, risulta evidente da quale pulpito nascano definizioni come “giornalaio”. Come dire che giornalista è chi fa attenzione a non svegliare il can che dorme. Del resto, da bravi sudditi, come qualunque gregge, abbiamo fatto in fretta poi non a dimenticare, ma ad obbligarci a dimenticare nascondendo la spazzatura sotto lo stuoino e questo perché?
    Per il semplice motivo che, nel nostro piccolo, mani pulite non poteva mantenersi in piedi senza la nostra fattiva collaborazione perché questo è il paese dove una mano lava l’altra.
    La tempesta perfetta! Ovvero la tavolata dove mettiamo assieme politici, istituzioni (tutte), malaffare, impresa e portaborse.
    Parliamo di Cassazione, quello che è solo un terzo grado di Giudizio – giudizio e giustizia che sono cose diverse – e lo facciamo mettendo sui piatti della bilancia una trasmissione della nostra TV di Stato ovvero una TV che è ancor più privata di qualunque TV essendo essa una TV di sistema e sull’altro piatto un giornalismo che non esprime opinioni ma, come dovrebbe essere, esprime fatti ovvero atti pubblici. Quei “fatti” che prima “mani pulite”, poi i 5S e, ancor di più, un certo Assange hanno resi pubblici pensando di aiutare l’umanità ad evolversi dal suo stato ovino. Un lavoro inutile per quel giornalismo che non belando rimane incomprensibile al gregge e, soprattutto, non fa da sponda a quel Sistema che guai a svegliare il gregge.

  9. Però non si può andare a corrente alternata: è fin troppo comodo elogiare i giudici a convenienza, cioè solo quando danno ragione a coloro per cui si fa il tifo. Riguardo il paragone con Pertini, beh, è difficile trovare suoi pari nel panorama odierno, forse l’attuale Presidente in carica potrebbe essere l’unico a reggere il confronto.

  10. innanzitutto grazie per la disanima così ben articolata e per il garbo con cui è stata espressa benché si avverta qui e là qualche rasoiata tipica di chi si sente in territorio nemico (ma non ero io l’esperta di rasoiate?)
    😉
    quanto a “Credo che non ci sia nulla di offensivo nel definire “mezza cartuccia” un PdR a meno che non si confonda la persona con il ruolo. Quindi nessuna offesa o calunnia, ma com’è nel diritto di ognuno, solo un giudizio di merito”, il discorso è un altro, e mi devo ripetere: non si possono minacciare di querela le persone che definiscono “giornalaio” il tuo beniamino e poi infierire senza reticenze sui personaggi che non ti vanno a genio. Solo una questione di stile e soprattutto di rispetto dell’altrui pensiero. Lieta di rivederti 🙂

  11. Classico esempio del cane che si morde la coda. Denunciare il malaffare è un conto, un dovere civico, cui può adempiere chiunque nella sua quotidianità. Ben altra cosa dividere il mondo in buoni e cattivi dove, per forza di cose, chi è classificato come buono lo sarà sempre, in una veste aulica di candore, incorruttibilità ed infallibilità. Viceversa, chi è cattivo, è rinchiuso in un processo irreversibile. Però la Storia ci insegna, o almeno dovrebbe, che a posteriori i ruoli possono anche ribaltarsi, in tutto o in parte. Spesso la verità non è così semplice e scontata come appare, o come la si vuol fare apparire. E se per caso in futuro qualcosa va storto, si cerca poi, ad ogni costo, di giustificare. Vedi il comportamento del giornalaio di fronte alle vicissitudini giudiziarie del suo comico/guru genovese, sia familiari che affaristiche. Nessuno è perfetto.

  12. Infatti rimani tu la migliore, tanto in rasoiate quanto in garbo. Che poi, io possa considerare territorio nemico il tuo blog, ti sbagli. Sarebbe come considerare territorio nemico casa mia :))

  13. Bravo. C’ho pensato un attimo su quel “territorio nemico”, solo un attimo però, perché con te posso respirare tranquillamente…so chi sei sai chi sono 🙂

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