Dev’essere un filantropo il canadese Trudeau, almeno stando alla sua ultima dichiarazione a riguardo dei diritti della comunità Lgbtq+, che in Italia non è tutelata come invece accade nella sua terra. Per cui, a una Meloni esterrefatta, ha detto: “Siamo preoccupati per alcune delle posizioni che il tuo governo sta prendendo in materia, ma non vedo l’ora di parlarne con te“. Già, “non vedo l’ora“, e intanto ti prendo in castagna fregandomene bellamente se l’argomento non rientra tra quelli in agenda nel bilaterale.
Lo scorrere soggettivo del flusso di coscienza è materia per psicologi o per profani dotati di grande sensibilità; è vitale e incandescente quando sottende una visione però, se è estensione di una provocazione volta ad animare un po’ la scena, magari per assicurarsi consensi, beh, allora cambia tutto. Perché puoi pure avere ragione, ma fare lo sgambetto non è indice di lealtà.
Il mondo è bello perché vario….
Beh…Viola, con tutta la comprensione per le questioni LGBTQ+, alle quali credo si dia un risalto un po’ eccessivo, credo che in ogni caso Giorgia Meloni debba occuparsi di problemi di maggiore urgenza per il nostro Paese, che mi pare non manchino.
Ah…sulle calze di Trudeau avrei qualcosa da eccepire 🙂
“sulle calze di Trudeau avrei qualcosa da eccepire”
le hai notate pure tu? :))
per dirla tutta, sono pure abbinate alla cravatta ma avrebbe fatto meglio ad optare per qualcosa di più sobrio…forse Trudeau è un poveraccio che non può permettersi l’armocromista 🙂
Eh…difficile non notarle se hai anche solo un minimo di attenzione per i dettagli. Mi pare che siano persino corte (ohibò), e comunque inadatte ad un abbigliamento formale.
E già, qualcuno dovrebbe dargli il n. di tel. della Schlein 🙂
A me ricorda il sindaco di Milano quando indosso delle calze arcobaleno per lo stesso motivo.
Più che arcobaleno le calze di Trudeau sono tristi…
In effetti sono una via di mezzo tra il funereo ed il Joker….
…beh, se siamo all’analisi visuale più che lo ‘sgambetto’ è il gambaletto a farla da padrone! Però l’istante
in cui l’espressione esterrefatta della signora d’Italia sembra chiedere aiuto al gobbo è più che inclemente…)))))
no va be’, l’espressione di Meloni è da annale :))
(quando l’istante sottratto al divenire dice più di mille parole)
Sono stato allevato al rispetto e considerazione delle gerarchie, mi sembrava allora che uomini che siedono in alto nella scala del potere politico o morale, dovessero per forza avere qualita’ superiori e comunque rimarchevoli. Troppo tardi e con disappunto ho scoperto che non era cosi’, che gli uomini di potere sono per buona parte omuncoli governati da forze passeggere, figlie della convenienza o del calcolo astuto. Abili si , ma certamente in altre faccende rispetto a quello che il mio vecchio genitore chiamava il bene comune. Trudeau mi ricorda vagamente Giuseppi, non fosse altro che per figura e portamento , di piu’ non saprei…
Appartengo anch’io a un altro tempo (“Sono stato allevato al rispetto e considerazione delle gerarchie…”) e al di là del fatto che crescendo (invecchiando?) si scopre che gli idealisti appartengono alla sfera delle utopie più sfrenate, per cui si omaggiano idoli, politici e no, che spesso andrebbero solo calpestati, altro che idolatrati, tuttavia mi dico nostalgica del mondo che tu richiami alla memoria. Paradossalmente, di questi tempi bisogna pure stare attenti a certe nostalgie, perché c’è il rischio di essere fraintesi. Ma sai qual è il bello? che me ne infischio 🙂
peggio di giuseppi è difficile trovarne…
Ma sì, alla faccia di quei creduloni che dicono che il vento sia cambiato….