#IoRestoALeggere (per gabbare il coronavirus)

   La nave di Teseo e Baldini+Castoldi lanciano l’iniziativa #IoRestoALeggere. Elisabetta Sgarbi (foto), direttore generale dei due marchi, spiega: “Abbiamo chiesto ai nostri autori di registrare una clip in cui leggono un brano da un proprio libro. Giorno dopo giorno li renderemo disponibili attraverso i nostri canali social. Ci piacerebbe che ciascuno da casa facesse lo stesso: postasse un video mentre legge un libro per lui importante. Abbiamo pensato a pillole di lettura per continuare a viaggiare, per esplorare altri mondi, per vivere infinite vite, anche restando sul proprio divano di casa. Inoltre, daremo a tutti la possibilità di scaricare dal nostro sito, gratuitamente, il romanzo Amore colpevole di Sof’ja Tolstaja”.

Io leggerei questa pagina:

 “Fra tutti i modi di produzione dell’amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l’essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c’è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando — nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo”.

Marcel Proust, Dalla parte di Swann

#IoRestoALeggere (per gabbare il coronavirus)ultima modifica: 2020-03-19T15:50:11+01:00da VIOLA_DIMARZO

6 pensieri riguardo “#IoRestoALeggere (per gabbare il coronavirus)”

  1. Qualche volta, come stavolta, il buon Marcel scrive cose non solo condivisibili ma meravigliose e pure condivisibili. Chissà se è veramente un artista, solo un uomo fortunato oppure uno che l’amore ha voluto viverlo in ogni suo risvolto, senza nessuna paura di farsi male e senza farsi domande prima. Magari dopo, ma nemmeno.

  2. Ti inviterei a chiuderlo quel ventaglio di ipotesi perché Proust racchiudeva in sé tutto quello che la tua riflessione ti ha indotto a prospettare.

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