Marwa al Sabouni: costruirò case che si tengono per mano

   Marwa al-Sabouni è un’architetta siriana che, malgrado la guerra, ha deciso di restare a Homs con un progetto edilizio ben preciso: favorire l’integrazione delle famiglie costruendo case con balconi comunicanti. Lo spiega così: “È un progetto disegnato e pensato mentre intorno a me e ai miei figli piovevano le bombe. Prevede la costruzione di unità abitative che si tengano per mano attraverso dei ponti che richiamano i tradizionali sabat. Sono pensati soprattutto per le donne, per permettere loro di condividere e metterle in condizione di avviare micro attività imprenditoriali. È un progetto di rivitalizzazione più che di ricostruzione”. E, benché il contesto possa indurre al più cupo pessimismo, non dimentica di sottolineare che nonostante le bombe e le rovine tutt’intorno, lei e la sua famiglia possono dirsi fortunati perché il tetto della casa ha resistito.

   “Le nostre case rappresentano ciò che siamo”, osserva Marwa al-Sabouni nel suo libro La Battaglia per la Casa. Aggiungendo: “La distruzione della casa di una persona dovrebbe essere considerata un crimine pari alla distruzione dell’anima di quella persona”.

Marwa al Sabouni: costruirò case che si tengono per manoultima modifica: 2020-03-20T14:11:44+01:00da VIOLA_DIMARZO

2 pensieri riguardo “Marwa al Sabouni: costruirò case che si tengono per mano”

  1. L’idea dei balconi comunicanti mi spaventa, da buon orso misantropo qual sono. Ma la cosa e’ scritta su una falsariga poetica, la percezione chiara, la chiusura quasi commovente. Bene cosi

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