Tambellini: Siamo i primitivi di una nuova era

  Aldo Tambellini, filmaker sperimentale, videoartista e poeta, ha da poco compiuto novant’anni e, ribadendo che l’arte è creatività pura ed energia, “qualcosa a cui non fare domande, sulla quale non discutere”, torna su un suo vecchio lavoro (foto) e dice: “Nel 1961, quando coniai questa espressione, mi riferivo ai progressi tecnologici raggiunti dall’uomo: avevamo scoperto il potere dell’atomo e intrapreso la strada dell’energia nucleare, i figli di quell’epoca erano i primitivi che avrebbero sperimentato l’assenza di peso, come gli astronauti. L’umanità cominciò a desiderare un nuovo corso: il razzismo non era più accettabile così come la divisione tra chi possiede molto e chi non ha nulla, mentre le persone di colore rivendicavano uguali diritti. Se dovessimo pensare a quell’epoca, potremmo dire che tutti i nostri nemici erano facilmente identificabili, sapevamo chi era responsabile dello status quo e come denunciare quello che succedeva. Nel 2020 dobbiamo affrontare un problema non altrettanto trasparente e identificabile. Abbiamo incontrato un nemico che ci ha colto di sorpresa e che non ci saremmo mai aspettati. In questo senso siamo nuovamente dei primitivi che stanno intraprendendo un nuovo viaggio per imparare a navigare in un mondo sempre mano sicuro, in cui vivere con nuove regole, in cui vedere molte persone morire a causa di un’infezione virale che influisce su ogni aspetto della nostra vita. Siamo consapevoli di essere in una nuova realtà, che la nostra vita cambierà per sempre, così come le nostre priorità, e comprendiamo quanto siamo tutti interconnessi. Com’eravamo quando eravamo uomini?, scrissi in una delle mie poesie. Penso che la domanda sia ora, più che mai, attuale“.

Foto: Aldo Tambellini, We Are the Primitives of a New Era

Tambellini: Siamo i primitivi di una nuova eraultima modifica: 2020-05-02T12:53:22+02:00da VIOLA_DIMARZO

13 pensieri riguardo “Tambellini: Siamo i primitivi di una nuova era”

  1. “In questo senso siamo nuovamente dei primitivi che stanno intraprendendo un nuovo viaggio per imparare a navigare in un mondo sempre mano sicuro, in cui vivere con nuove regole, in cui vedere molte persone morire a causa di un’infezione virale.”

    Certo che questo è un pensiero di una profondità enorme e dovrei dire che senza il virus, ad un pensiero così profondo non ci saremmo mai arrivati.
    Io, ad esempio, non sarei riuscito ad andare oltre il mio pensiero che, pur essendo molto simile, cambia nel corsivo solo qualche piccolo concetto:

    “In questo senso siamo sempre e solo dei primitivi che non sono capaci d’intraprendere un nuovo viaggio per imparare a navigare in un mondo sempre più di merda, in cui vivere con nuove regole, in cui vedere molte persone morire ancora a causa della fame e degli abusi. Un mondo dove – quando la morte toccano anche a noi e non solo a quei disgraziati che, ogni giorno e con numeri ben superiori, muoiono di stenti, fame, abusi e guerre – basta un virus per farci sentire toccati nei nostri privilegi.”

    Eh sì, è proprio quando leggo queste profondità, mi accorgo di quanto sono pirla.

  2. Molto dipende da che fine farà la epidemia,dovesse il virus dissolversi come già successo per altri come la sars noi non ci ricorderemo di nulla neanche dei morti. E se valuto il tempo passato dal 1961 non do alcun significato positivo alla definizione data allora,niente è cambiato in meglio.. La tecnica ha sostituito il pensiero e l’ arte non serve che a fare soldi ,la cultura è il bavaglio del pensiero difforme e la politica la catena che lega insieme le povertà acquisite. È tempo di rivoluzioni, ma non contate che il Covid possa essere la scintilla, serve altro e mi pare di indovinare cosa.Ma cosa non si può dire, la legge ascolta ed è inflessibile con i giusti. Amen

  3. Delle dichiarazioni di questo artista devi tenere solo il nesso tra il “primitivismo” degli anni sessanta e quello che forse segnerà l’inizio di una nuova era. Non è compito di Tambellini dire quel che sarà, ha solo espresso un punto di vista se vuoi ovvio, ma non lo metterei alla gogna; piuttosto sarebbe più formativo, non per me né per te, che esperti, tuttologi e “chiaroveggenti” la smettessero di far finta di sapere come sarà il mondo. Pensa a quanto sarebbe bello se tutti dicessimo: francamente non ne ho idea.

  4. Non giudico il pensiero del Tambellini, ha profetizzato una cosa che ancora è in standby, ne prendo spunto per guardarmi in giro,per me oggi siamo più primitivi del 1961. E nemmeno su come sarà il mondo so di più, ma temo di sapere cosa può scatenare l inizio di una nuova era, o comunque di immaginarne la scintilla.

  5. Esatto Mario, stiamo caricando eccessivamente il post covid di aspettative; ciò che cambierà è che saremo più poveri e quindi più cattivi e finiremo con l’adattarci alla nuova condizione. Non saremo disperati abbastanza per rivoluzionare il mondo

  6. Non è detto, quello che a noi manca oggi, se volessimo essere in qualche modo incisivi, è l’età; noi siamo adulti responsabili e al limite possiamo minacciare con un’idea. Ma la bandiera dovrebbero reggerla i giovani, e la fascia che va dai 20 ai 40 anni è troppo debole per pensare di rinunciare al mondo così com’era tre mesi fa. Riprenderanno le loro vecchie abitudini, per un po’ niente discoteche o concerti ma nel frattempo, anche se a scaglioni, si riapproprieranno delle birrerie, degli apericena, delle spiagge. Perché, paradossalmente, la colpa non è di nessuno, se non di quel bastardo di Covid. Quindi largo all’avanspettacolo 🙂

  7. “Vedo che riusciamo a fare casino essendo solo in 3”

    Un bacio per la risata che mi hai fatto fare.

    “stiamo caricando eccessivamente il post covid di aspettative; ciò che cambierà è che saremo più poveri e quindi più cattivi”

    Un altro bacio perché in due colpi hai detto tutto.
    Prova ad aggiungere altro e vediamo che succede… 🙂

    (Non so perché mi ha tagliato il commento prima)

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