Houston, abbiamo un problema

  Trascrizione fedele di due vocali WhatsApp.

“Houston, abbiamo un problema: Anna minaccia di buttarsi dal terrazzo, quello piccolo in stile shabby chic, se entro oggi non esce da casa, ma non ha intenzione di unirsi a noi perché dice che camminare in tre equivale a un assembramento e quindi vuole che ci andiamo da sole, io e lei. Ora, tenendo conto che ti avevo promesso un’altra camminata come quella dell’altro ieri, come usciamo da questa impasse?”

“Teso’, che vuoi che ti dica? se Anna sta male esci con lei, non sono mica egoista; comunque diglielo che sta esagerando, che quando usciamo dall’abitato chi cazzo ci rompe le palle? Dai, andate voi, però un po’ mi rode perché mi ero organizzata col lavoro per ricavarmi un’ora e mezza da dedicare a te…vorrà dire che ci vado da sola a camminare. Ci sentiamo, baci”.

In realtà, in tutto questo, Covid-19 e le misure di  contenimento non c’entrano nulla: tra le due non corre più buon sangue e non c’è intenzione, né da una parte né dall’altra, di metterci una pezza; infatti è da un annetto che Anna e Houston si scambiano frecciatine e se proprio devo dirla tutta sarei tentata di mandarle al diavolo, cosa che però non farò perché le reputo amiche. Tuttavia mi dispiace che venga ignorato un particolare non di poco conto e cioè che sono io quella che dovrebbe dare di matto perché sto elaborando un lutto in aggiunta a quattro anni passati tra sale operatorie e day hospital oncologici. Ciò detto, se dovessi salvaguardare il mio tornaconto, dovrei uscire con Houston perché con lei la camminata è un buon allenamento, mentre con Anna camminare significa passeggiare, il che mi andrebbe anche bene, ma non servirebbe nell’ottica di una pratica di fitness in piena regola. Comunque uscirò con Anna perché ha bisogno di me.

  P.S. È proprio vero che per apprezzare fino in fondo quel poco o tanto che ci arriva dalla vita è necessario, prima di ogni cosa, riconoscersi vulnerabili (vedi alla voce malattia) per poi prendere congedo dalle ragioni cosmiche che sono fuori dalla giurisdizione umana. Le mie amiche, buon per loro, non hanno i miei trascorsi di sofferenza né attingono a manuali di sopravvivenza per configurare un approccio alla vita che sia profondamente autosufficiente e in grado di ammutolire ogni bisogno. E questo spiega perché, in un tratturo assolato e nel profumo delle erbe selvatiche, io ritrovo la lingua del pieno, mentre Anna e Houston si schermano dietro un virus pur di non riconoscere il marcio che soggiace nelle loro dinamiche amicali.

 foto di Rankin

Houston, abbiamo un problemaultima modifica: 2020-05-06T16:47:44+02:00da VIOLA_DIMARZO

3 pensieri riguardo “Houston, abbiamo un problema”

  1. VIOLA …. quindi camminare con ANNA e’ una passeggiata non allenante, ANNA e’ quella che crea il problema perche’ vuole uscire ad ogni costo , ma non con HOUSTON che crea essa stessa un problema perche’ al netto dell’allenamento non ci vuole mettere una pezza. Direi che sia ANNA che HOUSTON ci stanno marciando alla grandissima e si sentono importanti a mettere VIOLA in mezzo alle loro beghe o antipatie , e VIOLA da brava crocerossina camminera’ pian piano con ANNA, salvo dovere andare a camminare velocemente anche con HOUSTON che altrimenti le fara’ pesare ancora di essersi liberata dal lavoro proprio per VIOLA. Va da se’ che VIOLA un giorno dovra’ finire per camminare da sola oppure dovra’ rassegnarsi a sorbirsi questa situazione un numero innumerevole di volte perche’ sia ANNA che HOUSTON del proprio marcio sono gia’ totalmente consapevoli ma paiono troppo preziose per essere perse per strada come invece meritano. E lo sanno . Io sono per un paio di calci nel culo ,( piu’ facile a dirsi che a farsi) oppure VIOLA dovrebbe e potrebbe diventare un tantino piu’ stronza e invitare ,costringendole, le due ad andare insieme e poi non presentarsi del tutto adducendo il timore di un assembramento illegale.

  2. 🙂 ma lo sai che mi hai dato un’idea? faccio del mio meglio per organizzare un’uscita a tre e poi le pianto in asso all’ultimo minuto, anzi no, senza neppure avvisare lascio che mi chiamino per informarsi sul mio ritardo e solo in quel momento dico che non mi sento bene…a quel punto decideranno loro sul da farsi…non è facile gestire i rapporti a tre (in realtà saremmo quattro) e comunque non credere, non ho più la pazienza di un tempo, mi adatto sì, purché non si tiri troppo la corda

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