Ubaldo il netturbino e le anime belle

guardate che scopata'- ubaldo manuali, netturbino di 59 anni romano, si vantava con gli amici di... - Dagospia

È davvero avvilente il ripetersi ottuso di certe narrazioni: donne sempre vittime di uomini abominevoli. Nessuna sfumatura di senso nelle dinamiche narrate: lei innocente lui aguzzino. Sta andando così anche per Ubaldo il netturbino, accusato di aver violentato un imprecisato, per ora, numero di donne. Ora, se è vero che il 59enne barbuto non è uno stinco di santo, è altresì vero che tu, donna innamorata del tamarro semi-palestrato somigliante a Keanu Reeves, se non sai tenere a bada l’ardore che ti suscitano le sue foto e le sue parole, nel momento in cui vai a casa sua per scopare, se qualcosa va storto e lui ti narcotizza facendo di te quello che vuole, la colpa è anche tua che ti sei fidata di uno sconosciuto. Perché sconosciute sono le persone con le quali ci interfacciamo tramite i social. E lo sono pure, per paradosso, quelle che ci vivono accanto.

Ubaldo il netturbino e le anime belleultima modifica: 2023-09-21T11:07:34+02:00da VIOLA_DIMARZO

29 pensieri riguardo “Ubaldo il netturbino e le anime belle”

  1. vero, oramai si è aperta la caccia non più alle streghe ma ad orchi e mostri di circostanza… Voglio proprio vedere come faranno a dimostrare certe tipologie di reati: il consenso ad andare a casa altrui (di lui) c’è stato eccome, nessuno le ha trascinate con la forza, rapite e/o sequestrate. Ma di cosa stiamo parlando, forse di cronaca alla moda?

  2. Già. E c’era un tale, anni fa, che si vantava del numero di donne ‘scopate’. Oltre mille. ‘Tutto il resto è noia’ cantava. E gli avanzava dichiedere la pensione sociale, giunto a vecchiaia. E a chi gli chiedeva che ne avesse fatto dei milioni guadagnati con le canzoni, rispondeva trucido ‘Me li so magnati .’ Ma di quali figuri tristi vi innamorate, donne mie!

  3. Le ragazze sono irresistibilmente attratte dai cattivi ragazzi. Fantasticano. Poi, quando ne incontrano uno vero, e non c’è neppure bisogno che le narcotizzi, piangono. Il pianto è una risposta salutare a uno stato di stress, ma bisogna piangere in silenzio se si è causa dei propri mali. Detto questo, massima tutela per bambine e ragazzine, le altre facessero tesoro della morale di Cappuccetto rosso. Ovviamente questi sono discorsi politicamente scorretti, e dire che un tempo i genitori potevano dire tranquillamente alle figlie di fare attenzione, di non bere, non drogarsi ecc. Oggi, siccome il mondo va alla rovescia, a una figlia bisognerebbe dire: vai tesoro, vai per il mondo e sballati quanto ti pare, tanto i lupi cattivi esistono solo nelle favole.

  4. Il punto è che lui usava descrizioni finte e assumeva atteggiamenti galanti verso le donne che contattava online, per questo molte ci sono cascate. Uno stuprato di certo non si fa passare per quello che è, ma simula una personalità rassicurante per conquistare la fiducia della vittima e attirarle in trappola.

  5. Il proliferare di casi e notizie del genere mi confonde e mi annoia. Confonde perchè potrebbe sempre essere il caso di un criminale seriale genuino, e nel caso non si vorrebbe mai che la vittima fosse tua figlia o la tua compagna e così via . Annoia perchè conoscendo come va il mondo (ma– direi– per nulla questo mondo di social-meeting scoperecci) è evidente che le ”vittime” , innamorate o meno , hanno una parte importante di responsabilità che si guarderanno bene dal riconoscere. Il senso critico latita sempre più, lo vedo nel banale dai passaggi pedonali dove alcuni pedoni si lanciano in attraversamenti alla cieca senza il minimo riguardo o attenzione per il traffico sopraggiungente…qui da me è diventata una piaga che assume contorni grotteschi e pericolosi..il povero pedone falciato sulle striscie ha sempre la precedenza ed ha sempre ragione. Non so come funzioni da voi nella terronia più vera, ma se a me vengono i vermi a guidare in città, tu figurati i mali-pensieri in un appuntamento al buio… 🙂

  6. Idem, caro Mario. Sembra che sia stato eliminato il concorso di colpa e sia rimasta una presunzione, più assoluta che relativa, di non colpevolezza a carico di taluni. Una specie di libero arbitrio a corrente alternata.

  7. Per quella che è la mia esperienza, i più pericolosi sono i ragazzini e gli imbeccilli sui monopattini. Gli azzardi pedonali e tutti quelli che guidano col telefono in mano per me sono motivo di incazzature giornalere. Dunque meno guido meglio sto 🙂

  8. Da come si presenta nelle fotografie del post mi pare difficile raccontarlo come un individuo delicato e galante, mi chiedo cosa ci trovino certe donne in certi esemplari. (!??!) Ma devono essere donne moderne per le quali in mancanza del principe azzurro va bene il garzone in sella alla motocarrozzetta con scopa e badile. Con tutto il rispetto per arti e mestieri fuori ordinanza. …. Di fronte alla evidenza la domanda che da vecchio reprobo mi faccio e’: ma ai miei tempi tutta questa carne da letto dov’era? Mah 🙂

  9. Bella domanda…oggi l’offerta è così massiccia che un maschio deve solo scegliere. Tuttavia a livello di mentalità il maschio non è cambiato: per una storia seria sceglierà la donna seria o che perlomeno appare tale. Si rassegnino i progressisti, ci siamo evoluti solo in apparenza e spesso in peggio.

  10. Veramente il cinema e la televisione hanno sempre illustrato il modus operandi dei serial-killer, non degli stupratori. E comunque pure io possono conoscere online una donna perbene che poi si rivelerà essere una mantide. Quindi, qual è il problema se queste donne si fanno incantare da uno che affermava di essere profondamente religioso. Ma lasciamo perdere, va, faccia finta che io non abbia detto niente. Tante belle cose!

  11. Ah, chiedo scusa, mi ero confuso con stuprato/re. L’ errore di battitura mi aveva un attimo disorientato. Ad ogni modo, siamo su quella linea sottile dove si manifesta quasi una sindrome di Stoccolma. A volte non si capisce più chi sia il carnefice e chi la vittima.

  12. Cara Viola, per motivi di lavoro anni addietro ebbi modo di assistere ad una causa di separazione dove giovani coniugi adducevamo a base della rottura la mancanza di rapporti intimi secondo determinate modalità, rinfacciandosi incapacità reciproche. Non potrò mai dimenticare lo sguardo del giudice, soprattutto quando propose loro un tentativo di conciliazione, sperando in una possibile comprensione reciproca, cioè in una maggiore intesa anche tra le lenzuola. Io onestamente, ascoltando quei particolari surreali, non capivo se trattavasi di sadico piacere reciproco oppure di una velata violenza tra le mura domestiche.

  13. “E lo sono pure, per paradosso, quelle che ci vivono accanto.”

    In fondo se si facesse un sondaggione proponendo le due domande: 1) da quando esistono le fake news e 2) da quando esiste il virtuale? il 99,999% del gregge risponderebbe: da quando c’è internet.
    Tu puoi vantarti di appartenere a quel 0,001% che, paradosso o no, risponderebbe come hai fatto tu.

    Per quanto riguarda, invece: “È davvero avvilente il ripetersi ottuso di certe narrazioni: donne sempre vittime di uomini abominevoli. Nessuna sfumatura di senso nelle dinamiche narrate: lei innocente lui aguzzino.”, concordo con te per il semplice motivo che non è detto che sia sempre la donna ad essere vittima del maschio e, come hai evidenziato, generalizzare equivale a fare giustizia sommaria.
    Ben diverso è fare i conti con la statistica sulle violenze che non sono solo quelle dove scorre il sangue e, purtroppo, la statistica non è smentibile perché da millemila anni la donna è, statisticamente, oggetto di violenza fisica, di violenza nei diritti, di violenza sulla carriera lavorativa, di violenza sul trattamento economico a parità di mansioni, di violenza sugli incarichi di comando, di abuso sulla gravidanza. Per non parlare della voglia di civiltà con la quale alcuni inneggiano alla possibilità di portare il proprio cane sul posto di lavoro, laddove, almeno in questo villaggio, solo nel MMXXI d.C. qualcuno ha scoperto che, in quanto ad asili-nido, siamo nella merda, motivo per il quale oltre il 20% delle donne è costretta a lasciare il lavoro dopo la prima gravidanza.
    Quindi, anche se le statistiche la dicono lunga sulla situazione femminile, questo non significa che non sia “avvilente il ripetersi ottuso di certe narrazioni” anche perché la situazione femminile non ha certamente bisogno di aiutini di questo genere.
    Un po’ come l’imbecillità delle “quote rosa” che, da una parte equivale all’ammissione d’ncostituzionalità di tali situazioni e dall’altra conferma l’imbecillità della soluzione perché, come credo, la donna non ha mai chiesto di dividere la torta del diritto a metà col maschio ma, com’è corretto, chiede solo di avere quelle pari opportunità che non ha mai avuto.
    Capisco, però, che mettendo invece da parte le statistiche masturbate che leggiamo come verità, c’è anche la statistica storica che espone differenze impressionanti nei numeri storici (maschili e femminili) di capi di stato, capi d’azienda, capi militari, capi sanitari, capi universitari oltre ai capi religiosi. Ogni tanto leggo robe come “la storia ha detto che il comunismo ha fallito” ma, guarda caso, visto il pantano di merda in cui viviamo, non leggo mai qualcosa di ben più certificato dalla storia (quella vera) ovvero “il maschio ha fallito”. Un’affermazione, questa sulla quale si potrebbe solo contrapporre una risposta: “non è detto che la donna avrebbe fatto meglio”, ma equivarrebbe a darsi una martellata sui gioielli perché bisognerebbe poi rispondere alla domanda “e allora perché il mondo non solo è stato disegnato dal maschio per il maschio e perché nel MMXXIII d.C. – tranne che nei manifesti di facciata chiamati Costituzioni – è ancora totalmente e saldamente nelle mani del maschio?” In tutta sincerità, io non credo che sia per paura.
    A me sembra proprio terrore.

  14. “Ma le donne risolte si chiederebbero: quanto è vero questo qui?”

    Eheh, è la stessa domanda che mi faccio anch’io nei confronti di una delle donne più gettonate al mondo e, per non farle torto, di conseguenza, la stessa domanda me la pongo anche per le figlie:
    “Ma quanto sono vere queste qui?”.
    La mamma si chiama Costituzione e le figlie si chiamano Democrazie.
    La mia risposta è: “Sono solo trucco e parrucco”.
    ‘notte e sogni d’oro.

  15. Il genere umano è fallace perché l’ essere umano ha fallito. Come diceva qualcuno, falliremo ancora ma falliremo meglio? Certo che sì! Almeno l’unica certezza, e forse consolazione, che ci rimane è che il mondo, nonostante il fattore umano, continuerà ad esistere, anche dopo di noi. Meglio o peggio? Dipende….

  16. Mi chiedo: ma davvero è motivo di consolazione pensare che il mondo ci sopravviverà? O è soltanto una sorta di masturbazione poetica?

  17. La mamma si chiama Costituzione e le figlie si chiamano Democrazie.
    La mia risposta è: “Sono solo trucco e parrucco”.

    La democrazia in senso stretto è un’astrazione perché gli umani, per natura, sono sì animali sociali ma prevaricatori, per non dire altro. Vorrei solo aggiungere, perché mi preme, che pure il politicamente corretto non è una forma di democrazia.

  18. Almeno avremo constatato che l’uomo non è superiore a tutto e tutti. Circa il politicamente corretto, i formalismi e conformismi vari, sono solo demagogia.

  19. Sappiamo bene che il mondo da sempre e’ regolato solo dai rapporti di forza. E sappiamo bene noi deboli che così è ed ancora sarà. Le leggi , compresi i roboanti dettami costituzionali ,servono per ingabbiare i deboli e avvertire con un bip i potenti che le stanno travalicando. E tutto il castello istituzionale che gli fa da supporto è parte del generale imbroglio istituito chiamato democrazia. In questo senso anche la vicenda del netturbino , con la sua violenza e la violenza di ritorno delle presunte vittime perpetua il gioco al massacro dove soccombono tutti, la verità per prima , in un gioco a monopoli chiamato libertà.

  20. beh, non è che le dittature, a volte camuffate da autocrazie, siano la soluzione. Al massimo si potrebbe optare per una democrazia muscolare. Direi piuttosto che la debolezza del sistema poggia su un’anarchia alimentata dai potentati, per la serie “dividi e comanda”. Per il resto, siamo deboli fin quando non si supera l’asticella della disobbedienza.

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