Gino Cecchettin e la comunicazione mediata

Il dolore, le notti insonni e l'impegno civico. Gino Cecchettin: "La mia casa resta di Giulia" - ilGiornale.it

Per me il lutto è dolore e chiusura con sconfinamenti nella follia. E so di cosa parlo. Per cui, che il signor Cecchettin affidi alla Andrew Nurberg di Londra le sue comunicazioni, mi pare perlomeno bizzarro. È vero, il dolore, come del resto la gioia, resta una questione personale, e ognuno reagisce assecondando gli istinti. Ma da che mondo è mondo l’unica comunicazione vincente in questi casi è il silenzio. Amen.

Gino Cecchettin e la comunicazione mediataultima modifica: 2024-01-02T18:26:20+01:00da VIOLA_DIMARZO

3 pensieri riguardo “Gino Cecchettin e la comunicazione mediata”

  1. Mah, comunicare poi cosa? Onestamente non riesco a capire dove si voglia andare a parare… Sarà un modo alquanto bislacco per esorcizzare e metabolizzare la sofferenza?

  2. Credo di sì, sta reagendo a modo suo ma sta sbagliando. Del resto, se vuole portare avanti la causa dei femminicidi può farlo dettando lui le regole, parlando nei contesti che ritiene più appropriati, scrivendo un libro ecc. E soprattutto dicendo un sacco di no a stampa, social e ogni altra cosa che può avere un tornaconto dalla sua tragedia.

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