Caffè nero bollente

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Se lo stupratore è bianco ed etero, lo si manda alla gogna con tanto di carta d’identità in bella vista, più uno stuolo di inviati sotto casa a placare la sete giustizialista. Ma se lo stupratore è un immigrato, tanti preferiscono tacere. Su questa reazione schizofrenica alla stessa colpa si è interrogato anche Massimo Gramellini nella sua rubrica Il Caffè:

“La storia della ragazza catanese di tredici anni stuprata dal branco sotto gli occhi del fidanzatino non è scivolata un po’ troppo in fretta nelle retrovie della nostra attenzione?” […] “Mi chiedo: se i sette violentatori fossero stati dei giovanotti della Catania-bene, quel racconto da incubo non avrebbe giustamente inondato le piazze mediatiche col frastuono di mille indignazioni? E adesso non saremmo tutti qui a interrogarci sui valori della generazione che abbiamo allevato e sulla insostenibile persistenza di una cultura patriarcale?”

Non una voce scelta a caso quella di Gramellini, giacché è arcinoto che con Giorgia Meloni&co non prenderebbe neppure un caffè metaforico. Morale della favola: non sei vittima abbastanza se a stuprarti è un branco di egiziani.

Caffè nero bollenteultima modifica: 2024-02-07T12:53:44+01:00da VIOLA_DIMARZO

11 pensieri riguardo “Caffè nero bollente”

  1. Secondo me ci sono varie interpretazioni: c’è anche chi ci vede un’ovvietà, quasi una cosa normale, se trattasi di immigrati. Al contrario, se sono nostrani, fa ancora notizia.

  2. A certe persone è concesso fare di tutto..le donne che si dichiarano comuniste e femministe o meglio chiamarle nazzifemministe di solito tacciono

  3. La mamma dei doppiomoralisti è sempre incinta. Con tutta la riprovazione possibile per la situazione cui è sottoposta Ilaria Salis, ho la sensazione che se al suo posto ci fosse un estremista di destra, da parte di Schlein e soci non si parlerebbe di vittima di un regime ma di squadrismo fascista in giro per l’Europa con tanto di manganello.
    Se a menare le mani e a devastare vetrine, auto e gazebo sono i centri sociali, si parla di un “dissenso” pienamente legittimo in una democrazia; se invece si tratta di cento scafessi che non fanno male a nessuno ma che alzano il braccio e gridano “presente”, allora siamo in presenza di eversione, squadrismo, ricostituzione del partito fascista e quant’altro. Nel caso di certa sinistra, mi sembra proprio che l’antifascismo non sia una identità, ma un tentativo disperato di sembrare di averne una per continuare ad esistere. Il casus belli viene sempre creato ad arte, strumentalmente.
    Per non parlare di quella congerie di giornalisti pennivendoli (Gramellini peraltro lo salverei) che mi ricordano certi tipi da bar: non sanno nulla ma argomentano con grande vigore e presunzione. Praticamente dei gradassi che stanno attorcigliati come pitoni intorno a colonne di aria fritta. Si solfeggia sul nulla. Il dilettantismo e l’approssimazione sono di evidenza palmare in certe passerelle del narcisismo, dell’inconsistenza e della bulimia verbale. Sempre più spesso è necessario valutare tra chi è bravo e chi dà solo l’impressione di esserlo, guardare la luna e non il dito, separare il cioccolato fino dalla nutella. Ma per fortuna la qualità, storicamente, è sempre sopravvissuta al parere degli sciocchi.

  4. Nessuno ricorda più le aggressioni a Colonia e in altre città europee la notte di Capodanno 2016. ‘Erano in troppi e non potevamo fare niente.’, dissero gli agenti accusati di non essere intervenuti a contrastare le violenze e gli abusi. La legge dei grandi numeri non perdona. L’Europa delle pietose accoglienze di milioni di immigrati e le mancate, mitiche ‘integrazioni’ paga lo scotto che fu dei Sabini al tempo del ratto delle loro donne. Mutatis mutandi.

  5. Mi attengo esclusivamente al tema e dico che, proporzionalmente, immigrati stuprano più degli “indigeni” locali. Così come e i reati in generale commessi da immigrati sono il 35% del totale . Se poi ricordo sora Merkel che affermò alcuni anni orsono di avere pazienza ché la “faccenda” dura mediamente 90 secondi, non aggiungo altro. Buon sabato a tutti .

  6. In genere noi europei abbiamo interiorizzato il fatto che lo stupro o qualsiasi altro gesto di violenza verso donne e uomini sono comportamenti disumani e li riteniamo reati degni di punizione. Non allo stesso modo “sentiamo” l inquinamento di acqua e aria, o l evasione delle tasse..
    Ritengo che altrettanto in genere ci siano popolazioni che non abbiano ancora interiorizzato certi comportamenti come reati gravissimi..

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