Grandi polemiche intorno ai medici contrari al vaccino anti-Covid, ma come a volerci mettere una pezza Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha prontamente dichiarato: “Sono un centinaio i medici no-vax in Italia, su 460mila camici bianchi. Stiamo parlando di pochissimi colleghi. La stima che facciamo, perché non c’è un dato esatto, è che ci sia un caso ogni Ordine provinciale, quindi un centinaio. Ma è davvero una cifra ridicola rispetto al totale” (…) “Dobbiamo essere chiari, l’ambito deontologico del medico prevede il dovere di tutelare la salute e l’integrità psico-fisica come bene fondamentale dell’uomo. Questo ieri era esercitato utilizzando gli strumenti di protezione individuali e oggi nell’emergenza Covid-19 a questi si aggiunge un’arma più potente, il vaccino. Usarlo è un dovere ed è previsto, appunto, dal codice deontologico che ogni medico conosce“.
Ora, poiché in Italia non è possibile imporre ai cittadini un qualsivoglia trattamento medico, bisognerà scomodare il Parlamento affinché legiferi in merito. Nel frattempo l’unica domanda sensata è: come mai un medico, ovvero un uomo di scienza, non si fida del vaccino anti-Covid?
Ipse dixit
“Se gli operatori sanitari non faranno il vaccino, io sono per una forma di obbligo“.Walter Ricciardi, consigliere del Ministero della Salute.
“Non sono una grande appassionata dell’obbligo in campo vaccinale. Credo sia più giusta una forte raccomandazione“. Fabiana Dadone, Ministro per la Pubblica Amministrazione.
“Se dopo anni di studio e 70 mila morti arrivi alla conclusione che il vaccino non serve hai sbagliato lavoro. Credo che l’Ordine dovrebbe prendere provvedimenti“. Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute.
“Obbligare alla vaccinazione porterebbe a uno scontro ideologico, il Paese si spaccherebbe in due curve di ultrà. Non risolveremmo il problema, lo aggraveremmo“. Roberto Speranza, ministro della Salute.
“Vaccinarsi sarà una raccomandazione, non un obbligo“. Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri.
“Credo che l’obbligatorietà possa essere una precondizione per chi lavora nel settore pubblico. Non si può stare in una Rsa, dove si dovrebbe lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere a rischio la loro vita“. Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute.