Kiddie Kitsch, ovvero regredire a un tempo in cui tutto era possibile, indossando capi d’abbigliamento e accessori che sarebbero perfetti per i bambini e invece piacciono da morire a chi infante non lo è più da un pezzo. Al di là dell’operazione nostalgia, dietro c’è una strategia di marketing ben collaudata che ti fa tornare bambino in un battito di ciglia, ma non a buon mercato: vuoi la microborsa “Chiquito” di Jacquemus in cui non c’entra niente? Bene, basta che sborsi tra i 200 e i 600 euro; oppure sei un tipo da Crocs “designed by Justin Bieber”? In tal caso te la cavi con 160 euro, e via di questo passo perché essere kiddie costa. Lo sa bene chi ha comprato un cappellino all’uncinetto di Fendi per 600 euro, ma guai a indossare un proprio manufatto, non si vorrà mica apparire vintage.
Volendo trovare una chiave di lettura a questa ennesima svolta fashion, l’unico appiglio possibile è rintracciabile in alcune proposte per il guardaroba femminile: ad esempio i vestiti con le maniche a palloncino i cui orli sfiorano il pavimento veicolano un messaggio chiarissimo: basta proporsi a tutti i costi come sex symbol, meglio una deriva amish in salsa contemporanea. In conclusione, siamo colpevoli di idiozie ben più gravi, questa è solo ridicola. E non durerà.
foto: Gigi Hadid sulla passerella di Moschino