50 sfumature di Giorgia

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È il grigio il colore di moda. In realtà anche il rosso, ma presumo che avrà meno fortuna del primo giacché molte donne lo temono. Giorgia Meloni ha già sfilato in grigio in varie occasioni, l’ultima alla due giorni di Consiglio europeo. Facile notare quanto questo colore, soprattutto nelle nuance chiare, le si addica particolarmente perché mette in risalto il colore degli occhi e dei capelli. Peccato però che dalla vita in giù non ci siamo: la premier appare imbolsita, come imbottita. Avrà mangiato più del solito per placare rabbia e frustrazione? Non posso fare a meno di pensare che se la società fosse meno votata al gossip, la questione Giambruno sarebbe rimasta tra le mura domestiche invece di finire su Striscia. Probabilmente il ciuffoso giornalista avrebbe comunque fatto le valigie – unanime il coro di voci che vedono nella fermezza della premier il ritratto della donna emancipata – ma almeno l’affronto non si sarebbe tradotto in uno sbattimento in più per la cristianissima Giorgia. Del resto è anche vero che quando Berlusconi si sollazzava con le olgettine, nessuno gli perdonò niente. Ma fino a che punto è giusto dare in pasto all’opinione pubblica la privacy di personaggi di spicco?

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Gossip, Giorgia Meloni pizzicata con un autore Mediaset - Corriere.it

Lo stile di Giorgia Meloni il look della prima donna italiana premier

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Ucraina, tensione Roma-Parigi per Zelensky all'Eliseo, Giorgia Meloni: “Così si mina l'unità dell'Europa” - RTL 102.5

Un tocco di rosso, in combo col rossetto

Quando il tempo sistema le cose

In Piemonte puoi dormire in una fiabesca casa di vetro - Torino Segreta

Tanti anni fa un giornalista piuttosto in voga ebbe l’infelice idea di andare a transessuali. In realtà l’idea in sé non era più infelice di altre che attraversano la mente di un uomo comune, ma infelice era il contesto in cui si muoveva la società del tempo. Per punirlo di cotanta insubordinazione la Rai lo scacciò, e siccome cadere in disgrazia equivale a scivolare nel pozzo di san Patrizio, fu ripudiato da tutto il sistema. Da qualche settimana LA7 lo ospita nei talk in qualità di esperto della disgraziata questione israelo-palestinese. Incanutito, il giornalista conserva ancora lo  sguardo strabico e fiero d’antan, che è un po’ il suo marchio di fabbrica. Tutti gli tributano il rispetto dovuto forse perché, passata la bufera, hanno provato a immaginare questo: ma se la mia casa fosse fatta di vetro, io starei dalla parte dei giusti?

Guterres, che ingenuità diplomatica

Medio Oriente, Guterres: "Gli attacchi di Hamas sono ingiustificabili ma non sono nati dal nulla" - Agenzia Nova

È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”. È bastato ricapitolare la Storia per sommi capi per scatenare l’ira funesta di Israele che ha chiesto subito le dimissioni di António Guterres, il quale aveva comunque aggiunto “nessuna parte in un conflitto armato è al di sopra del diritto internazionale”. Niente da fare. A nessuno è consentita l’esposizione anche parziale di una qualsivoglia questione se il rovescio della medaglia è quello di aprirla a una diversa chiave di lettura. Neppure quando è tutto certificato da giornali e manuali di storia.