ALBERTO GENOVESE il vuoto in tutta la sua drammaticità

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Le nefandezze intorno ad Alberto Genovese si allargano come inchiostro versato: è dell’altro ieri la notizia di due ragazze che hanno trovato il coraggio di rompere gli indugi e raccontare la loro verità; in buona sostanza, dopo aver dichiarato di essere state violentate dal mago delle start up, hanno tenuto a sottolineare che è un errore considerarle alla stregua di escort.

A vario titolo saranno stati in molti a invidiare Genovese prima della fatidica sera dell’11 ottobre scorso, quella che segnò l’iniziò dello stupro, durato venti ore, della diciottenne che il giorno dopo, denunciando l’accaduto, consegnò l’imprenditore bocconiano all’ignominia nazionale. E lo avranno invidiato con forza, perché non è da tutti spendere centocinquantamila euro per una festa, né è da tutti allietare i convitati con piatti di cocaina e 2CB – bamba rosa da quattromila euro al grammo – serviti sulla terrazza vista Duomo il cui accesso restava precluso alle ragazze non manifestamente belle, e ai maschi che potevano essere competitor del padrone di casa.

Come ogni potente che si rispetti, anche Genovese aveva il suo cerchio magico; due le persone che facevano la differenza: la compagna, Sarah Borruso, che ha poi raccontato d’essere stata forzata dall’amato ad avere rapporti a tre, e Daniele Leali, braccio destro e amico fedele il quale, all’indomani del terremoto mediatico che li travolse, dichiarò: “Se le accuse contro Alberto sono vere, vuol dire che ha una doppia faccia che io non conoscevo“.

Della sua sfrenata libido, spalmata tra i party di Milano e Ibiza, una sorta di versione kitsch di quelli raffinatissimi di Jay Gatsby, Genovese ha raccontato poco, perché poco dice di ricordare a causa dell’abuso di sostanze; del resto non tocca a lui spiegare il disagio esistenziale che affonda le radici nel post vendita di Facile.it. Ci penseranno gli avvocati in tribunale.

Per il momento Genovese resta a San Vittore e Terrazza Sentimento al buio. Ma c’è da scommetterci, la storia si ripeterà. Con protagonisti diversi e diversi indirizzi, ma sempre orfana di senso.