Documenta 15 e le accuse di antisemitismo

Accuse di antisemitismo: in Germania si dimette Sabine Schormann. Era la direttrice della fiera d'arte “Documenta” di Kassel - Open

Documenta, manifestazione d’arte contemporanea che si tiene a scadenza quinquennale a Kasse, è stata investita da pesanti accuse antisemite per via dello striscione politico People’s Justice del gruppo artistico indonesiano Taring Padi (foto). All’osservatore attento non sfuggirà la presenza di un maiale con un elmo con la scritta “Mossad” (il servizio segreto israeliano), e un uomo con riccioli laterali (associati comunemente alle comunità ebraiche ortodosse), zanne e occhi iniettati di sangue, che indossa un cappello nero con le insegne delle SS. Lo striscione è stato prima coperto e poi rimosso, ma il ravvedimento a posteriori non è bastato a placare gli animi, al punto che la famosa artista tedesca Hito Steyerl ha ritirato la sua opera, e Sabine Schormann, direttrice della rassegna, ha preferito dimettersi.

La vicenda dimostra che talvolta anche il politicamente corretto ha un senso, mentre la cancel culture un senso ce l’ha solo per chi non ha presente la necessità di contestualizzare. A tal proposito Markus Hinterhäuser, pianista e direttore artistico del Festival di Salisburgo, della cancel culture ha detto:

“La trovo assurda. Ho apprezzato molto Muti che a Chicago nel suo Ballo in maschera non ha cambiato la frase “Ulrica dell’immondo sangue dei negri”, spiegando come le intenzioni di Verdi fossero tutt’altro che razziste”.